Carissimi,
nella festa della Presentazione del Signore, verso le ore 21, presso la clinica Villa Tiberia Hospital di Roma, è stata chiamata a contemplare per sempre il dono della salvezza, la nostra sorella
SILVIA GIUSEPPINA sr MARIA AURELIA
nata a Lampedusa (Agrigento) il 27 marzo 1942
Entrò in congregazione a Roma, il 23 luglio 1958. Dopo qualche anno di formazione e il noviziato, emise in questa casa la prima professione, il 30 giugno 1961. Aveva solo diciannove anni e tutto in lei era vitalità, energia, entusiasmo per l’apostolato paolino, speranza per il futuro. Nella comunità di Napoli, dove spese il tempo dello juniorato, ebbe presto la possibilità di sperimentare l’efficacia della missione itinerante attraverso le esposizioni del libro, le settimane bibliche, le mostre vocazionali, le giornate del vangelo. Il suo cuore era aperto, pronto per rispondere a qualsiasi proposta del Signore. Nella richiesta di ammissione alla professione perpetua, esprimeva alla superiora generale la piena disponibilità ad andare in qualsiasi luogo: «Confido molto nella grazia della professione… disponga di me come vuole e per qualsiasi ufficio… la grazia dell’obbedienza mi sosterrà e il Signore mi sarà sempre vicino».
Dopo la professione perpetua, emessa il 30 giugno 1966, continuò a donarsi con entusiasmo nella comunità di Cagliari da dove raggiungeva quasi tutta la Sardegna con la macchina colma di libri e di riviste e il cuore pieno di fervore apostolico. Ebbe poi la possibilità di una sosta a Roma, per perfezionare la propria formazione culturale e riprese quindi i giri di “propaganda” nel Lazio e nelle regioni vicine.
Nel 1976, iniziò una nuova tappa della vita paolina, spesa dietro al bancone della librerie di Torino e in seguito di Trento. Con un profondo senso di responsabilità si coinvolse pienamente anche in questa missione, apprese a conoscere i libri delle altre edizioni, divenne in breve tempo una librerista competente e convincente, di facili rapporti, positiva e incoraggiante verso le sorelle che operavano con lei.
Ma le nuove esperienze non erano finite. Dal 1985 al 1992, fu chiamata al compito di superiora della comunità di Firenze, il cui obiettivo era la diffusione nelle librerie laiche. Si appassionò verso quella nuova modalità apostolica e ne divenne un’appassionata animatrice. Al termine del mandato proseguì il medesimo impegno nella comunità di Bari da dove si potevano raggiungere le librerie sparse nelle regioni della Puglia, della Basilicata, del Molise, della Calabria. In occasione del “Progetto missionario”, condivise con la superiora generale la passione che vibrava nel suo cuore. Scriveva: «Mi sento fortemente interpellata in questo nuovo progetto di congregazione e rinnovo la mia totale disponibilità per i vari appelli, in Italia e all’estero… Il Signore ci rivolge una seconda chiamata… a noi la responsabilità di una generosa risposta».
Nel 1997, le fu proposto di accompagnare, come superiora, le sorelle della comunità di Cagliari e in seguito della grande casa provinciale di Roma, Via Vivanti. Il suo senso pratico fu di grande aiuto nella gestione di quella comunità così particolare, dove fervevano diverse iniziative e dove approdavano sorelle provenienti dalle varie realtà della provincia. Ma le proposte di Dio non erano finite: nel 2004 le veniva chiesto il servizio di superiorato nella casa di Napoli Duomo. Al termine del mandato si dedicò ancora, con gioia e disponibilità, a servire il popolo di Dio nelle librerie di Livorno e di Verona.
Nel 2008 venne trasferita a Roma, alla “Regina degli Apostoli” per impegnarsi dapprima nella libreria del comprensorio e poi nel laboratorio dei semilavorati. La salute andava declinando a causa di un’artrite deformante che le procurava forti dolori e le rendeva faticoso ogni passo.
Circa venti giorni fa, colpita dal covid-19, fu ricoverata presso Villa Tiberia Hospital. Pur nella solitudine, poteva percepire la comunione con le sorelle che le erano vicine specialmente attraverso la preghiera e i costanti contatti con i dottori che l’avevano in cura. Ma le complicazioni della malattia l’hanno presto accompagnata a godere il volto del Signore, a vivere per sempre la beatitudine di coloro che si sono fatti messaggeri di pace e i cui passi “sono scritti nel libro della vita”.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 3 febbraio 2021.