Alle ore 7 circa di domenica 24 gennaio 2021 è deceduto all’ospedale Giovanni Paolo II di Bari per gli effetti di un tumore al fegato il nostro fratello sacerdote
DON TOMMASO ANTONIO MASTRANDREA
78 anni di età, 67 di vita paolina, 59 di professione e 52 di ordinazione
Ricoverato da alcuni giorni in ospedale a Bari a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute già precarie, don Tommaso, giornalista di lungo corso, è deceduto proprio nel giorno in cui la Chiesa ricorda la figura di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. A questo grande santo affidiamo ora “Don Tom”, come era confidenzialmente chiamato dai Paolini e dai giornalisti e dipendenti della Periodici San Paolo, la società editrice dei più diffusi periodici della Provincia Italia, dove questo nostro fratello ha vissuto un apostolato lungo molti e fruttuosi anni.
Don Tom è nato a Grumo Appula (Bari) il 2 aprile 1942. Entrato nella comunità di Bari il 3 settembre 1953, ha emesso la prima Professione l’8 settembre 1961, confermandola in perpetuo cinque anni dopo.
“Prete generoso e vulcanico” l’ha definito un articolo apparso sul sito www.famigliacristiana.it pubblicato subito dopo il suo decesso. E lo è stato davvero. Generoso nel suo rivolgersi ai ragazzi con parole schiette e semplici attraverso quella rivista, Il Giornalino (voluta dal Fondatore nel 1924, una delle prime della nostra Congregazione), che lo ha visto protagonista prima come Redattore (1969-1976) e poi, ininterrottamente per 24 anni (1976-1999), come Direttore. Don Tom era stato ordinato sacerdote a Roma il 30 giugno 1968, proprio l’anno prima di iniziare la sua carriera giornalistica. Correva l’anno 1969, infatti, quando – appena iniziata la licenza in Sacra Teologia (che conseguirà poi nel 1970) – i Superiori, cogliendone l’indole fortemente creativa, lo hanno avviato all’apostolato redazionale.
Sotto la sua direzione Il Giornalino ha raggiunto un notevole successo arrivando a numeri di tutto rispetto (240 mila copie), grazie soprattutto a uno stile narrativo e dialogante con i ragazzi. Sotto lo pseudonimo di “zio Giò” ha scritto da Direttore de Il Giornalino memorabili editoriali, che hanno sempre trovato un grande riscontro nei giovani, che inviavano numerose lettere di risposta. Come è successo nell’ultimo numero firmato da lui nel dicembre 1999, in cui si congeda da tutti ringraziando i suoi collaboratori (toccanti alcune testimonianze nel citato articolo online) e, soprattutto, i suoi primi lettori, ormai diventati genitori dei piccoli nuovi abbonati di quella rivista che lui, come Don Alberione, considerava un “giardino” dove si coltiva la bontà, l’allegria, la fantasia e il sapere.
Questa carica molto umana è stata davvero l’arma vincente di Don Tom, perché lo ha fatto sempre benvolere da tanti nostri collaboratori laici e confratelli, anche se non gli ha risparmiato grandi sofferenze in alcuni momenti critici e conflittuali della Provincia Italia a metà degli anni ’90.
A lui si devono anche opere ancora presenti in catalogo, di cui ha scritto la sceneggiatura. Tra le più note la Bibbia a fumetti, È lui, Paulus e Il segreto dei quattro codici, quest’ultimo sulla vita e l’opera del Beato Giacomo Alberione.
Nei suoi anni alla direzione de Il Giornalino è stato anche Direttore di Famiglia TV, Telenova e Novaradio, le nostre emittenti milanesi che lavorano in sinergia con la Diocesi di Milano.
Trasferito a Torino nel 1999, ha diretto il periodico Saie Notizie ed è stato Superiore locale di quella comunità per due mandati (2003-2009). Dopo altri due anni trascorsi nel settore marketing della SAIE, la società che curava le cosiddette “grandi opere”, Don Tom è stato trasferito a Bari, la comunità dove era entrato quasi 60 anni prima, per un doppio mandato come Superiore locale (2011-2017). Qui aveva aperto la comunità a una feconda interazione con alcune realtà ecclesiali ed associative locali, consentendo l’uso delle strutture sportive annesse alla nostra struttura. Nel 2017 è stato trasferito per un breve periodo alla Parrocchia Buon Pastore di Roma come aiuto nel ministero e poi, al passaggio di questa realtà alla Diocesi di Roma nel giugno 2018, a Modena, per un breve periodo come animatore del locale Centro culturale.
Don Tom ha vissuto anche la sofferenza di non aver potuto accudire negli ultimi giorni di vita il suo amato fratello don Giuseppangelo, sacerdote paolino deceduto a Roma nel maggio 2020, a causa dell’isolamento di quest’ultimo in ospedale per aver contratto il virus Covid-19.
Era da tempo malato di tumore ma, se in un primo momento pareva che le cure avessero sortito un buon effetto, negli ultimi mesi, fermatosi nella comunità di Bari per accedere alle cure in un locale ospedale cittadino, la malattia ha avuto il sopravvento.
Nel giorno della festa della Conversione di san Paolo affidiamo questo “vulcanico” confratello alla bontà del Padre misericordioso con le parole dell’Apostolo: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede» (2Tm 4,7).
Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale
Roma, 25 gennaio 2021
Festa della Conversione di san Paolo