Carissimi,
questa mattina, verso le ore 9, nella comunità “Tecla Merlo” di Albano, il Maestro Divino si è nuovamente manifestato e ha chiamato a sé la nostra sorella
CORREDDU RAFFAELLA sr MARIA MARINA
nata ad Alghero (Sassari) il 16 febbraio 1939
Anche questa è una sorella che ha vissuto la vocazione paolina ad alta tensione anteponendo sempre, alle proprie necessità, quelle della missione e delle persone che è stata chiamata ad accompagnare anche nel servizio di superiora. Una sorella sobria, silenziosa, retta che ha saputo accogliere la croce della sofferenza e della malattia in un progressivo abbandono tra le braccia del Padre.
Entrò in congregazione nella casa di Roma, l’8 settembre 1956, nella festa della Natività di Maria. Dopo un tempo di esperienza nell’agenzia “San Paolo Film” di Roma e di apostolato itinerante a Ravenna, visse a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1961.
Trascorse il tempo dello juniorato a Mestre apprendendo a valorizzare la libreria per l’annuncio del Vangelo e la promozione della cultura. E dopo la professione perpetua, emessa nel 1966, proseguì l’apostolato librario cogliendo ogni occasione per perfezionare e qualificare la missione. Le diocesi di Taranto e Palermo le rimasero nel cuore e furono tappe importanti di questo lungo curriculum apostolico. Nel 1978 iniziò pure il percorso di superiorato: dapprima a Savona e dopo un intervallo vissuto a Cremona, fu nuovamente superiora a Bari e poi a Pavia. Quindi qualche altro intermezzo apostolico a Cagliari, Livorno e Trento e poi, per due mandati consecutivi, il superiorato a La Spezia. Ad Arezzo fu ancora una librerista molto apprezzata e in seguito una superiora amata per la serietà, il senso di responsabilità, l’affetto sincero verso ogni sorella.
Sr Marina non trascurava la premura per il cammino spirituale, amava la spiritualità paolina e cercava di approfondirla, assimilarla, viverla. Le erano entrate nel cuore le parole di don Alberione pronunciate proprio durante il suo noviziato: «Benedite il Signore, che vi ha fatte per l’apostolato e benedite il Signore anche per l’eccellenza della vostra congregazione, dove sono unite le due vite: la vita soprannaturale, cioè la vita mistica, contemplativa per l’abbondanza di preghiere, specialmente per l’adorazione, e poi la vita di apostolato, perché tutto quello che rimane di forze lo impiegate per le anime. Benedite il Signore di questi grandi doni che vi ha dato».
Nella sua intensa vita paolina, sr Marina ha sperimentato la profondità della vita mistica e la bellezza della donazione missionaria; ha esercitato un vero e proprio magistero nel continuo impegno di studiosità per offrire contenuti validi per la formazione e la crescita di ogni categoria di persone.
Nell’anno 2013 fu chiamata a operare nel centro diffusivo di Verona e due anni dopo, a Napoli. Serbava nel cuore una grande pena: la preoccupazione per la propria salute e per il grave tumore che l’aveva colpita alla coscia che però, lungo gli anni, si era fatto silente. Ma ben presto si manifestò un altro carcinoma all’addome, una massa che andava crescendo e che la costrinse, circa due anni fa, a lasciare Napoli e inserirsi nella comunità “Tecla Merlo” di Albano per ricevere le cure più appropriate. Ha vissuto questi ultimi anni in un’alternanza di speranze e di preoccupazioni. Era profondamente cosciente della gravità della propria situazione ma la portava con grande dignità e fede. Non si lamentava, non aveva esigenze particolari, dedicava molto tempo alla preghiera e metteva ogni premura per prepararsi all’incontro con lo sposo.
Questi ultimi tempi di intensa sofferenza, nei quali il Padre l’ha intimamente unita al Figlio sulla croce, hanno certamente arricchito la sua vita apostolica di una grande fecondità. Il Signore è giunto nel silenzio, chiamandola dolcemente a sé. Le sorelle che l’accompagnavano negli ultimi momenti non si sono quasi accorte del suo ultimo respiro. Tutto è avvenuto in una grande dolcezza e serenità come in serenità e in sobrietà era trascorsa tutta la sua esistenza.
Nella vita di sr Marina forse il Maestro divino vuole dirci che anche l’apparente sterilità per la rinuncia all’azione apostolica, può trasformarsi, per pura gratuità, in grazia e benedizione per molti. E allora queste sue continue chiamate, possono essere il luogo di un più intenso sviluppo missionario, di un più fervente amore, di un futuro colmo di tanta speranza.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 19 dicembre 2020.