Carissimi,
alle ore 6,30, nell’infermeria della comunità di Alba, il Maestro divino si è nuovamente manifestato chiamando a sé la nostra sorella
DELLA NOCE TERESA sr MARIA CARLA
nata a Crema (Cremona) il 17 giugno 1927
È una sorella che ha vissuto la vocazione paolina con gioia, nella continua lode al Padre per i tanti doni di cui l’aveva arricchita. I molti scritti che amava appuntare, esprimevano i suoi sentimenti poetici e soprattutto la profonda vitalità che l’animava.
Entrò in congregazione nella casa di Alba, il 15 marzo 1947. Dopo una breve esperienza apostolica a Ferrara, visse a Roma il noviziato che concluse con la prima professione, il 19 marzo 1950, Anno Santo. Sessant’anni dopo, poteva confermare con consapevolezza: «Sono sempre stata contenta della vocazione paolina. Ho amato la cara congregazione pur con i miei limiti ma con grande entusiasmo e riconoscenza». Da giovane professa, venne inviata a Modena e subito dopo, insieme a una consorella, a Piacenza, per assumere la libreria della Società San Paolo e iniziare la diffusione, tra difficoltà di ogni genere, in vista dell’apertura ufficiale di quella comunità.
Con esuberanza e una fede cristallina, si occupò poi della diffusione itinerante nella diocesi di Ancona e in quella di Roma mentre abitava nella comunità di Via Castro Pretorio. Non le mancava la parola per convincere ed esortare alla fede quanti incontrava.
Nel 1960, iniziò un’altra tappa della sua vita: venticinque anni dedicati alle agenzie “San Paolo Film” di Sassari, poi di Reggio Emilia, di Cremona e Torino; anche quello fu un tempo ricco di gioie apostoliche nella costatazione di quanto bene veniva diffuso attraverso l’apostolato cinematografico. Non aveva frequentato scuole o corsi di qualificazione particolari ma lei stessa svelava di essere andata a lezione dal buon senso. Era un’autista provetta ma non trasportava solo pellicole… Confidava ripetutamente, con orgoglio, di avere accompagnato in macchina perfino don Alberione e Maestra Tecla!
Per alcuni anni si dedicò, nella comunità di Torino P.zza Gozzano, ai servizi vari e poi, in casa provinciale assistette per qualche tempo le sorelle ammalate, in particolare sr Flores Marsili con la quale confidava di usare la terapia dell’amore. E aggiungeva: «Il mistero dell’incarnazione e dell’attesa lo medito accanto a queste care sorelle che soffrono…». E proprio accanto a sr Flores, scrisse una poesia che oggi ha particolari risonanze nella sua vita: «Morte gentile, come damigella di corte, ci conduci al cospetto di Dio. Sii attenta a raccoglierci quando il respiro tace. Facci sorpassare le stelle e l’infinito cielo per condurci in Paradiso».
Dal 1987, si trovava ad Alba, dapprima nella comunità San Giuseppe impegnata nell’apostolato tecnico e negli ultimi tre anni, nell’infermeria della “Divina Provvidenza”. La sua vena poetica riconosceva in Alba la metafora della pace e della speranza: «Pace e speranza perché inizia un nuovo giorno nella certezza di contemplare “faccia a faccia” il Volto splendente del Signore e della Mamma Celeste».
La demenza e il morbo di Alzheimer non le hanno impedito, in questi ultimi tempi, di trasmettere vitalità, di comunicare gioia, di cogliere tutte le occasioni per far sentire la sua voce… Il covid19, trovando il suo fisico già molto debilitato, ne ha affrettato l’incontro con il Padre. E così oggi è iniziato anche per lei il nuovo giorno, il giorno del canto e della lode, il giorno che fa sorpassare le stelle del cielo, nell’alba che non conosce tramonto.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 19 dicembre 2020.