Carissimi,
poco dopo la mezzanotte, nella comunità di Alba “Divina Provvidenza”, il Maestro divino ha aperto gli occhi alla vita eterna, alla nostra sorella
CASTELLINO CATERINA sr MARIA CARLA
nata a Cuneo il 12 maggio 1938
La vita di questa cara sorella, nella sua semplicità e fede, è avvolta dalla grazia del mistero di Dio. Entrò in congregazione ad Alba, il 24 ottobre 1959 seguendo l’esempio della sorella, sr Magdala. In Casa Madre visse i primi tempi di formazione e dopo una breve esperienza apostolica ad Alessandria, si trasferì a Roma per il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1963. Trascorse pure lo juniorato a Roma, spendendo le forze nell’attivissimo reparto di spedizione; si recò quindi ad Alba per prestare aiuto nell’infermeria. Considerando la sua gentilezza e delicatezza, le venne proposta la preparazione in ambito infermieristico e nel 1969, ottenne il diploma di infermiera generica. Certamente non immaginava quanto questo orientamento avrebbe segnato tutta la sua vita paolina.
Nel 1973, mentre si trovava nella comunità di Albano per ricevere le cure adeguate per una grave malattia, la sorella sr Magdala, durante un corso di esercizi, venne colpita da un aneurisma cerebrale. Da allora, le due sorelle vennero chiamate a unire la vita a quella sofferente di Gesù, in croce. Il lettino di sr Magdala, per oltre trent’anni, divenne l’altare dell’offerta quotidiana che sr Carla fu chiamata a condividere perché era una delle poche persone che poteva comprendere le espressioni della sorella e favorirne la comunicazione con l’esterno. E mentre condivideva quella sofferenza, continuava a donarsi senza risparmio, come infermiera, alla comunità e alle sorelle bisognose, dapprima ad Alba e dal 1992 fino alla morte di sr Magdala, ad Albano “Tecla Merlo”. In quest’ultima casa, si era resa disponibile per prestare aiuto presso la farmacia dell’Ospedale: sorridente e silenziosa, attraversava più volte al giorno il parco per recarsi nei reparti ospedalieri a svolgere puntualmente il suo compito. E nonostante l’impegno continuo con la sorella, trovava il tempo per partecipare attivamente agli incontri e ai momenti comunitari.
Il silenzio, la mitezza, la bontà e il dolce sorriso che incorniciava la sua persona, sono state le caratteristiche di sr Carla anche quando, nell’anno 2006, è ritornata ad Alba, dapprima nella comunità “San Giuseppe” e poi alla “Divina Provvidenza”. Scriveva nel 2007: «…Tutto è dono di Dio: la mia vita è tutta sua e da parte mia desidero che ogni molecola sia offerta, che ogni istante della mia vita sia unito alla sua stessa vita. Che la mia presenza, il mio servizio, qualunque esso sia, possa essere espressione di pace e di vera benevolenza. Ringrazio il Signore di tutto e sempre…».
Fino a qualche anno fa, quando ha dovuto arrendersi per l’insorgere del morbo di Alzheimer, si è prestata come infermiera della comunità con precisione, attenzione e tanto amore. Ormai, le molte esperienze, l’avevano letteralmente consumata. Ha vissuto gli ultimi anni secondo il suo stile, con sobrietà e riservatezza, pensando agli altri più che a se stessa. Circa una settimana fa, è risultata positiva al Covid19, insieme a diverse sorelle della comunità. Il suo fisico fragile e malato non è riuscito a debellare il virus. Il Signore Gesù, Luce del mondo, è giunto nel mezzo della notte, l’ha “toccata” con il tocco salvifico e rigenerante, ha aperto i suoi occhi perché potessero godere per sempre della sua presenza.
Mentre ringraziamo questa cara sorella per il tanto bene diffuso, siamo particolarmente vicine alla comunità di Casa Madre che in questo momento, come “Madre” è chiamata a dare la vita, a soffrire e a offrire perché la Parola corra e si diffonda fino ai confini del mondo.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 4 dicembre 2020.