Carissimi,
in questo giorno di festa, mentre facciamo memoria della santità del nostro Fondatore, alle ore 5, nell’infermeria della comunità di Alba, il Maestro divino ha chiamato a sé la nostra sorella
SANTINI MAFALDA sr MARIA IDA
nata a Pianello di Ostra (Ancona) il 26 giugno 1928
Entrò in congregazione in Casa Madre, a tredici anni di età, il 17 dicembre 1941 aprendo la strada alla sorella minore, sr Graziana, una paolina molto ricordata perché deceduta a Padova nel 1963, in un incidente stradale avvenuto al termine di due settimane bibliche.
L’amore alla Parola ha segnato anche la vita di sr M. Ida, conosciuta proprio per l’intenso impegno apostolico, la capacità non comune di tessere relazioni a vantaggio della missione, la sobrietà della vita nella ricerca dell’essenziale. Confidava in occasione del 60° anniversario di professione, nell’anno 2008: «Il cammino della vita religiosa è stato lungo e bello, vissuto nella semplicità e serenità… Lo sto rivivendo come si rivede un cortometraggio… Ringrazio e chiedo perdono al mio “sposo” per le mie tante fragilità ma confido nella sua misericordia infinita».
Sfogliando il “cortometraggio” della sua vita paolina, possiamo immaginarla ancora adolescente ad Alba, impegnata nel tempo di formazione. Quindi a La Spezia, dove ha avuto la possibilità di sperimentare le gioie e le fatiche della missione itinerante; poi a Roma per il noviziato che concluse, con la prima professione, il 19 marzo 1948.
E dopo la professione, la incontriamo con il cuore infiammato e le borse colme di libri mentre percorre le strade delle diocesi di Modena, Cremona, Ravenna, Napoli, Livorno giungendo fino alle case più sperdute per lasciare una parola di speranza e di luce. Quante settimane della Bibbia… quante feste del Vangelo… quante giovani attratte dal suo entusiasmo per la Parola! Con la sua bella capacità relazionale e comunicativa sollecitava le famiglie a una vita cristiana più fervorosa e invitava le giovani a seguire il suo esempio nella vita religiosa paolina.
Dal 1965 al 1979, diede un valido apporto alle Agenzie “San Paolo Film” di Bologna, Livorno e Salerno apprendendo con entusiasmo a valorizzare il linguaggio cinematografico per la catechesi e per comunicare i valori evangelici. Ebbe poi la possibilità di trascorrere una decina d’anni nella comunità di Alba dove si prestò, con la consueta generosità, nella legatoria e dove ebbe più volte la soddisfazione di preparare anche concretamente il “pane della Parola” contribuendo alla rilegatura e alla confezione di migliaia di Bibbie che avrebbero raggiunto ogni angolo dell’Italia.
A Cremona, prestò aiuto alla comunità nei servizi casalinghi ma cogliendo ogni occasione per uscire, per incontrare la gente, per comunicare la ricchezza del suo cuore. Aveva accolto con gioia il “progetto missionario” lanciato in congregazione negli anni Novanta ed era stata colpita soprattutto dall’obolo della vedova al quale ogni sorella era stata invitata per contribuire al progetto secondo le proprie forze. Scriveva alla superiora generale: «Lasciare la mia terra è troppo tardi, ma mi impegnerò a lasciare altro per sostenere chi si offrirà a partire». E presto ebbe occasione di lasciare altro… di offrire qualcosa che le costava molto. Nel 1996, venne inserita nella comunità di Milano, Paolo Uccello dove, per oltre vent’anni, si dedicò con precisione e amore alla lavanderia, alla stireria, all’accoglienza degli ospiti. Circa tre anni fa, a motivo di una forma di Alzheimer, dovette lasciare la città della Madonnina dove ormai si sentiva di casa, e ritornare ad Alba, nella comunità che l’aveva accolta negli anni giovanili. Ha vissuto gli ultimi tempi come una donna forte, senza lamentarsi per quanto le veniva a mancare ma ringraziando sempre, per ogni cosa.
Sabato scorso è stata colpita da un malore: era un indizio preoccupante perché il covid19, anche attraverso di lei entrava nel reparto delle sorelle ammalate. Lo sposo, giunto in fretta, l’ha invitata nella “terra nuova” per cingerla con la corona di gloria preparata per i buoni apostoli, per coloro che attendono con amore la sua venuta.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 26 novembre 2020.