Carissimi,
ci giunge la notizia che questa mattina verso le ore 7, nella comunità di Nagoya (Giappone) è stata chiamata a contemplare per sempre la gloria del Padre, la nostra sorella
HOGA KAZUKO sr M. IDA
nata a Tokyo (Giappone) il 16 febbraio 1932
Tutto si è svolto in modo improvviso: fino a ieri sr M. Ida ha condotto una vita normale nella comunità di Nagoya che tanto amava e nella quale aveva trascorso, nella gioia e nella donazione, gli ultimi trent’anni della sua vita. Ogni mattina, era una delle prime a giungere in cappella per elevare al Signore la lode. Quest’oggi, non vedendola arrivare, le sorelle si sono preoccupate: sono andate a chiamarla e l’hanno trovata già vestita, ormai senza vita. A nulla è valsa la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco: il suo cuore buono, ormai stanco, aveva cessato di battere su questa terra. Nel silenzio, senza recare alcun disturbo alla comunità, ha risposto all’ultima chiamata del suo Signore. Era ormai pronta per entrare nel regno dei cieli promesso ai piccoli, agli umili, a buoni apostoli, a coloro che hanno messo ogni premura per comunicare il vangelo della salvezza.
Sr M. Ida entrò in congregazione nella casa di Tokyo il 25 gennaio 1955, sei mesi dopo aver ricevuto il battesimo al quale era stata preparata proprio dalle Figlie di San Paolo. Era stata decisiva per lei la scoperta che a fondamento della fede cristiana vi sono le tre persone della SS.ma Trinità e si è lasciata guidare e accompagnare, in tutta la vita, dalla loro bellezza incomparabile che lei paragonava al fascino di una composizione floreale.
Dopo gli anni di formazione e il noviziato, emise a Tokyo la prima professione, il 30 giugno 1959. Trascorse il tempo dello juniorato impegnata nella diffusione capillare e collettiva nella comunità di Tokyo e in seguito in quella di Osaka. Nel 1972 fu nominata superiora della comunità di Sendai e dopo una parentesi a Hiroshima, fu ancora superiora di Nagasaki.
La vita paolina di questa cara sorella è stata contraddistinta da un grande amore alla missione per far giungere la Parola del vangelo a quante più persone possibili, anche negli ambienti non cattolici. È ricordato il suo impegno nelle diocesi di Fukuoka, Nagasaki, Osaka e, infine, a Nagoya. Alcuni anni fa, non potendo più guidare l’automobile, comprese che non avrebbe potuto proseguire per molto tempo la visita alle chiese, parrocchie, scuole, asili e così, come l’apostolo Paolo, si è circondata di un gran numero di collaboratori ai quali ha cercato di trasmettere il suo stesso ardore missionario. Nello scorso mese di aprile confidava con gioia, alla superiora provinciale, la sua profonda convinzione: «Anche se il mio corpo non si potrà più muovere, continuerò a lavorare sodo nelle missioni mantenendo i contatti attraverso i nostri collaboratori». Realmente il suo cuore giovane ha superato anche le barriere dell’età continuando a donare, fino alla fine, tutte le forze perché il Vangelo raggiungesse ogni cuore. Ripeteva spesso le parole di Gesù che motivavano tutta la sua vita paolina: «Ho fatto conoscere il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro» (Gv 17,26).
La parola del vangelo di Giovanni, tesoro prezioso che l’ha accompagnata fino all’ultimo giorno, diventa oggi per lei consolante realtà: «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quelli che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi» (Gv 17,11). Pensiamo che questa cara sorella sia già avvolta nell’abbraccio delle tre divine Persone che la custodiscono e la colmano di gioia per la vita eterna.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 27 luglio 2020.