Carissimi,
in questa XVI Domenica del Tempo Ordinario, alle ore 14, nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, è stata introdotta nel regno dei cieli la nostra sorella
BARONCHELLI AGNESE sr MARIA FEDERICA
nata a Borgo San Giacomo (Brescia) il 9 maggio 1943
Entrò in congregazione nella casa di Alba, il 16 settembre 1959. Dopo un’esperienza apostolica a Ferrara, giunse a Roma per il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1963. In quell’occasione, così si esprimeva: «Ringrazio di tutto cuore il Signore per la vocazione paolina. Sono convinta di aver scelto liberamente la via indicatami da Dio, voglio accettare tutti gli obblighi che da essa derivano. Sono tanto misera ma conto soprattutto sulla grazia di Dio e mettendo tutta la buona volontà voglio farmi santa e santa paolina, osservando i santi voti e le costituzioni…».
Trascorse il tempo di juniorato a Milano impegnata specialmente nella diffusione della Parola. E dopo la professione perpetua emessa a Roma il 30 giugno 1968, venne trasferita a Verona e quindi a Roma e ad Avellino, sempre impegnata nell’annuncio del Vangelo nelle famiglie e collettività. Desiderava essere disponibile, nelle mani del Signore e delle superiore, come scriveva a Maestra Tecla: «Voglio essere nelle sue mani come quel fazzoletto che ho ricevuto da lei alla professione, disponga di me secondo il volere di Dio».
Con questa profonda aspirazione, nel 1978 si inserì nella comunità di Albano per prestare aiuto nell’Ospedale “Regina Apostolorum” come infermiera generica e in seguito come autista anche alla guida dell’ambulanza, responsabile della farmacia, incaricata dell’archivio delle cartelle cliniche, commissioniera della comunità e dell’Ospedale. Era sempre disponibile per ogni necessità anche imprevista.
Nel 1993, ebbe la possibilità di un tempo di aggiornamento trascorso nella comunità di Via dei Lucchesi (RM) e si recò poi ad Alba per svolgere il servizio di infermiera e vice-superiora. Fece un’altra breve tappa a Verona e dal 1999, fino a un anno fa, si trovava nella casa di Napoli Capodimonte dove ha offerto alla comunità un aiuto competente e generoso come infermiera, vice superiora, autista. Gli ospedali, le cliniche, gli ambulatori di Napoli non avevano segreti per lei. Si destreggiava con abilità nel traffico napoletano come nei diversi reparti ospedalieri, uffici, studi medici nell’impegno di rendersi utile alle sorelle, in gran parte anziane e bisognose di assistenza. Il suo carattere aperto, la capacità di stringere rapporti con ogni categoria di persone, andavano a vantaggio della missione che il Signore le aveva affidato, una missione nella quale era chiamata a mettere in atto tutta la «fantasia della carità».
Qualche anno fa, mentre si trovava a Napoli nel pieno dell’attività assistenziale, fu colpita da una grave malattia cerebrale in rapida evoluzione. Nel luglio 2019 venne accolta nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, ormai in fase terminale. Il decorso è stato velocissimo: negli ultimi mesi non riusciva più a camminare e a comunicare, non poteva deglutire, solo il suo sguardo intenso faceva comprendere la sofferenza che andava vivendo. Dopo alcuni giorni di una febbre cerebrale persistente, assistita in modo qualificato dal personale dell’Hospice dell’INI di Grottaferrata, è andata incontro al Signore per ricevere il premio di ogni fatica e «splendere come il sole nel regno del Padre». Nella sua vita spesa nell’amore e nella semplicità del quotidiano, contempliamo oggi i misteri del regno, l’amore stupefacente con il quale il Padre ha operato anche nella vita di questa cara sorella offrendole i tesori della grazia e la dolce speranza della salvezza.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
Roma, 19 luglio 2020.