Cari Fratelli e Sorelle, nel giorno in cui celebriamo il 60° anniversario di approvazione pontificia degli Istituti aggregati: Maria Ss. Annunziata, San Gabriele Arcangelo e Gesù Sacerdote, giunga a tutti voi, ovunque voi siate, il mio fraterno augurio e la mia preghiera.
Abbiamo scritto una pagina della nostra storia e, come in ogni storia di vita vissuta, ci sono due narrazioni che la compongono, così ci ricorda il nostro Fondatore, don Giacomo Alberione. C’è una narrazione di rendimento di grazie al Signore per tutto quello che ci ha elargito in questi anni, dal momento fondativo degli Istituti fino ad oggi, come completamento della Famiglia Paolina, a beneficio della Chiesa e della Società. C’è anche una narrazione delle nostre fragilità e incorrispondenze e di queste dobbiamo prendere coscienza, chiedere perdono per iniziare un cammino di rinascita.
Purtroppo la pandemia che stiamo vivendo non ci ha permesso di rispettare i tempi per svolgere gli Incontri internazionali programmati per l’America latina, a Buenos Aires, e per i membri di lingua inglese a Manila. Siamo riusciti però a svolgere quello per L’Europa-Congo nel quale hanno partecipato circa 30 membri. La risonanza di questo Incontro, svoltosi a Roma, è stata molto positiva e propositiva e non perdiamo la speranza di poter fare anche gli altri due incontri programmati che per ora sono stati rimandati.
L’esperienza dei nostri Istituti Aggregati, così com’è stata testimoniata nel nostro Incontro di Roma, ci insegna che la storia che scriviamo non è solamente un racconto di eventi uno accanto all’altro, ma è la storia di scelte che vengono fatte in ascolto di quello che Dio vuole da noi oggi e dei bisogni dell’umanità di oggi.
Approfitto per fare a tutti gli auguri di una Santa Pasqua nel Signore risorto. Concludo con un pensiero di Papa Francesco che è adatto al tempo incerto che viviamo, ma che può anche dare senso al percorso che i nostri Istituti si accingono a intraprendere dopo i 60 anni di vita.
«Signore, in questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, “ritornate a me con tutto il cuore” (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri».
In Cristo Maestro,
Don Vito Fracchiolla
Roma, 8 Aprile 2020