In un articolo pubblicato in occasione del centenario del Patto o Segreto di riuscita abbiamo invitato Sorelle e Fratelli a condividere le proprie testimonianze sull’efficacia del Patto o Segreto di riuscita nella loro vita. In attesa dei prossimi contributi, presentiamo la testimonianza di sr. Lorenza Favetta, apostolina, sul seguente punto di questa preghiera.
« Contiamo che da parte Tua voglia darci
spirito buono, grazia, scienza, mezzi di bene »
Questa preghiera mi ha “folgorata” da sempre. Ho sentito il bisogno di approfondirla, farla mia e nostra – come Apostoline – applicandola a tutta la nostra vita e missione. Ho gioito nel sentirla tutta “intrisa” di Parola di Dio, ho cercato moltissimi riferimenti biblici. Anche in questo punto del Patto è chiaro il tema dell’alleanza: noi mettiamo la nostra piccola parte, Lui mette il suo tutto. Dio però non è paternalista, non ci rende dipendenti-passive, anzi, si fida di noi, della nostra creatività nel continuare la sua opera. Certo noi ci vediamo debolissime, ma contiamo su di Lui, l’unico che può tirar fuori tutto il sole che c’è in noi – come dice Claudel – perché sa che cosa ha posto dentro di noi.
Nella mia esperienza di Apostolina, mi sono infatti trovata a tirar fuori anche doni che non avrei mai creduto di avere, che mi facevano paura ma che – con Lui – poi hanno portato frutto.
«Tutto l’uomo in Cristo per un totale amore a Dio»: con la sua grazia tutto è valorizzato e acquista senso pieno. Il nostro spirito incerto mette radici nel bene; la scienza, come dono dello Spirito e come approfondimento continuo di ciò che è necessario alla missione e alla testimonianza, prende una certa consistenza; si cercano e si inventano sempre nuovi mezzi di bene.
Anche perché doni e mezzi non sono proprietà nostra, sono per tutti, nulla va sprecato, tutto va distribuito con larghezza.
Quando si parte dall’Io sono con te c’è la pace di fondo. La sua Presenza ci rende liberi anche da noi stessi. E Dio provvederà tutto il necessario per il nostro cammino, anche quando per la missione ci avventuriamo su “sentieri inesplorati”, purché non confidiamo in noi stesse ma solo in Lui.
Ricordo che padre Franco Cagnasso del PIME diceva questo per i missionari, ma vale anche per noi che partecipiamo allo spirito vocazionario di Gesù, al suo amore di predilezione, che continua a chiamare a seguirlo. Gesù vuol passare anche attraverso di noi, purché siamo unite a Lui come tralci alla vite. Si aprono davanti a noi gli immensi orizzonti della missione. Non ci resta che benedire – lodare – ringraziare – il Signore!
Sr. Lorenza Favetta