Carissime Sorelle,
oggi, 24 luglio 2019, alle 15,00 ora locale, nella comunità di Mumbai (India) passa alla vita eterna la nostra sorella
SR. M. ROSA SEVERINE SALDANHA
nata il 7 aprile 1938 a Bondel – Mangalore (India).
Severine entra in Congregazione ad Allahabad (India) il 19 luglio 1957, a pochi anni dalla fondazione delle Pie Discepole in tale Nazione (1954). Può quindi considerarsi tra le pioniere. Scrivendo qualche nota sulla sua vocazione manifesta: «Già all’età di 10-12 anni andavo in parrocchia a pregare il Sacro Cuore e dicevo: Gesù chiamami vicino a te. Era l’unica preghiera che facevo per tanti anni. Sempre sentivo un vivo desiderio di servire Gesù. La conoscenza delle Pie Discepole è avvenuta tramite un volantino, senza aver avuto alcun contatto con le sorelle. Veramente il Signore mi ha illuminato e guidato. Il papà era contrario, però quando ha visto Sr. M. Dorotea è cambiato e ha detto: Ho visto la Madonna, vai pure! Sono stata sempre contenta di essere Pia Discepola, pur in tante difficoltà, pensando sempre: c’è il Signore». Nel 1960 Severine è inviata a Roma per compiere il noviziato. Farà la Professione religiosa il 7 maggio 1961. Nelle relazioni per l’ammissione ai vari passi della vita consacrata si legge: di buon carattere; riguardo alla povertà: per lei è sempre troppo; nell’obbedienza: è sempre pronta; riguardo allo spirito di sacrificio: non si lamenta mai, da distinguersi; e infine, per l’apostolato: è generosa e svelta. Questi tratti l’hanno caratterizzata durante tutta la vita.
Nei primi anni di vita consacrata frequenta a Roma il Corso triennale di Scienze religiose al Pontificio Istituto Regina Mundi. Tornata in India nel 1965 ed emetterà i voti perpetui a Mumbai il 7 maggio 1966, e quindi si dedica ad attività varie. Nel 1970, quando inizia l’attività di servizio alla Centrale Telefonica in Vaticano è chiamata a offrire la sua collaborazione, servizio che offrirà con passione per molti anni (1970-1987) e che ricorderà spesso. Da Mumbai scriverà a Madre M. Lucia Ricci: «Mentre faccio gli auguri alle suore telefoniste del Vaticano per il loro 25°: febbraio 1970 – 1995 ringrazio lei per aver accettato questo servizio alla Chiesa. Il Signore benedica questi 25 anni di servizio alla Chiesa, al Papa». Dopo un rientro in India, offre la sua collaborazione in vari settori, quindi è invitata a ritornare ancora in Vaticano, alla Centrale Telefonica dove rimarrà dal 2000 al 2013. Nel 2010 scrive ancora alla Superiora generale un augurio: «40 anni di servizio della nostra Congregazione alla Chiesa, a coloro che vogliono sentire la voce della Chiesa, del Papa! 40 anni che ci fanno esprimere la nostra gratitudine al Signore e ci impegnano a migliorare il servizio, perché sia caratterizzato dalla bontà e dalla pazienza di Cristo Signore. Il nostro grazie al Signore e alla Congregazione, che sostiene questo servizio alla Chiesa, al Papa nel Cristo Signore». Era nota la sua delicatezza e gentilezza nel compimento di questo apostolato, e traspariva in lei un evidente amore alla Chiesa e affermava di aver servito sei Papi!
Nella celebrazione del suo 50°di Professione religiosa (2011) manifesta la sua gratitudine e gioia: «Ringrazio il Signore per avermi guidata lungo questo tempo con amore e misericordia. Ringrazio lei e la Congregazione per l’amore vicendevole, l’aiuto spirituale e materiale e di ogni cosa. Grazie per la preghiera di tutte e per il dono del 50°. Il Signore ricompensi con grazie e vocazioni». Questa attenzione alle vocazioni era ricorrente nella sua corrispondenza: informava entusiasta le Madri, destinatarie dei suoi scritti, il numero delle nuove candidate.
Rientrata in India nel 2013 vive a Mumbai e le sorelle testimoniano come in comunità fosse una presenza di pace, serena e sempre disponibile. Era evidente la sua testimonianza di amore alla preghiera. Al mattino era tra le prime sorelle a raggiungere la Cappella per incontrare il suo Maestro e Signore. La priorità data all’adorazione eucaristica si rifletteva anche nella sua vita di ogni giorno, nei vari ministeri che compiva con zelo e responsabilità.
Sr. M. Rosa lascia alle sorelle la testimonianza di una persona semplice, austera, entusiasta, ospitale e piena di amore “facendosi tutta a tutti”. La sua vita di Pia Discepola rifletteva l’amore di Dio che l’animava.
Riguardo alla sua salute: colpita da tubercolosi (2018) e poi da un ictus, ha perso completamente la parola il 4 aprile di quest’anno. Si è gradualmente aggravata e così, come testimoniano le sorelle dell’India che l’hanno accompagnata con cura, si è consumata come una candela fino al compimento. «La luce semplice e radiosa della vita di questa sorella continui a splendere per noi alla presenza di Dio nell’eternità».