Alle ore 16.15 (ora locale) di mercoledì 10 luglio 2019, è deceduto al Lisie Hospital di Ernakulam (Kerala, India) a causa di un ictus cerebrale, il nostro fratello discepolo
FRATEL THOMAS ANTHONY POTTANANI
83 anni di età, 61 di vita paolina, 56 di professione
«Servire con un sorriso» è stato il suo motto, ma ancor di più era il suo stile di vita, il suo modo di stare con gli altri, di vivere l’apostolato. Fratel Anthony era realmente socievole, disponibile e amichevole verso le persone che entravano in libreria. I suoi aneddoti, le piccole storie raccontate con un volto sorridente erano segni di una accoglienza amichevole, tipica di chi è pronto ad aiutare gli altri, di colui che cerca di dare la massima attenzione alla persona che gli è di fronte.
Fratel Pottanani è nato il 3 marzo del 1936 a Anickad (Kottayam, India) in una famiglia di agricoltori, il più giovane di cinque fratelli. Battezzato otto giorni dopo, deve alla mamma il suo amore alla fede; a lei deve anche l’aver imparato il valore del lavoro, dopo la morte prematura di papà Joseph.
La sua storia vocazionale è simile alla chiamata di Zaccheo, visto che il primo incontro con il nostro confratello padre Chako Maniyangatt, avvenne mentre stava raccogliendo la frutta. Dopo due settimane da quell’incontro gli giunse a casa la lettera che lo invitava a partire per la comunità di Allahabad: era il 29 giugno 1957, solennità dei SS. Pietro e Paolo. Fatto curioso è la coincidenza di rivedere proprio in questa nostra comunità il suo professore di hindi, originario anche lui di Anickad, e cioè Jose Poovathanikunnel, e cioè colui che da Paolino porterà il nome di padre Anselm,
Nella medesima comunità inizia il noviziato il 15 luglio 1960, e due anni dopo emette la Prima professione religiosa (16 luglio 1962), assumendo il nome di fratel Anthony. Simpatico è il fatto che proprio Anthony si dimostrerà, tra i novizi, il più bravo in canto. Il medesimo giorno di cinque anni dopo, fratel Anthony professerà in perpetuo i voti religiosi nella nostra Congregazione.
Inizia per lui un lungo periodo apostolico in libreria, dal 1967 fino al 2009, contrassegnato dall’autentica passione di farsi tutto a tutti. I suoi “pulpiti” di evangelizzazione sono stati le librerie di Bombay (1967-1972 e 1985-1988), Chennai (1972-1985 e 2000-2004), Kozihkode (1988-2000), Kochi (2004-2009). In queste librerie ha fruttificato i suoi talenti personali, mettendoli a servizio della gente, della chiesa locale. Esperto soprattutto negli articoli religiosi e liturgici, era consultato da molti consacrati e sacerdoti diocesani. Contemporaneamente si è occupato di aiutare i poveri, i malati, in tanti piccoli e concreti modi. Citando la frase del poeta inglese Shelly, fratel Anthony, ha vissuto in mezzo alla gente, facendo «tutto il bene possibile, quando è possibile… e dimenticarsene».
Gli ultimi dieci anni li ha trascorsi ancora nella Comunità di Kozihkode, dal 2009 fino a ieri, quando cioè il Divin Maestro lo ha chiamato a sé.
Affidiamo questo nostro fratello discepolo all’amore del Padre. I tanti sorrisi, il suo amore per gli altri che si traduceva in accoglienza, ascolto e aiuto concreto… tutto questo bene seminato con generosità, soprattutto in libreria, sia moltiplicato secondo il Segreto di riuscita del Beato Giacomo Alberione. A lui affidiamo i giovani in formazione, in modo particolare coloro che si preparano alla professione perpetua come Discepoli del Divin Maestro, in questo Anno vocazionale della Famiglia Paolina.
Roma, 11 luglio 2019
Don Domenico Soliman, ssp
I funerali si svolgeranno venerdì 12 luglio alle ore 13.00 presso la St. Mary’s Church ad Anickad (Pallickathoudu). La salma sarà tumulata nel cimitero parrocchiale.
I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).