Carissimi,
il Signore della Vita ci ha nuovamente visitate: nella casa “Giacomo Alberione” di Albano, alle ore 17, ha chiamato a sé la nostra sorella
LA GIOIA ANNA Sr MARISTELLA
nata a Taranto l’8 settembre 1939
Entrò in Congregazione nella casa di Roma, il 19 giugno 1956, a diciassette anni di età. Dopo i primi tempi di formazione nei quali apprese l’arte della legatoria, venne trasferita a Terni per l’esperienza apostolica.
Visse a Roma l’anno di noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1960. E subito dopo, si dedicò alla diffusione capillare e collettiva nelle comunità de L’Aquila e Benevento. Il suo modello era Maggiorino Vigolungo: desiderava progredire ogni giorno come questo piccolo apostolo della buona stampa. In occasione della rinnovazione dei voti, scriveva: «Sono felicissima di essere Figlia di San Paolo e mi accorgo sempre più che il Signore mi ha elargito grazie speciali scegliendomi come sua sposa… Ogni giorno, quando mi metto a contatto con Lui, non trovo parole di ringraziamento adeguate per questo grande beneficio, frutto del suo amore».
Per alcuni anni, venne inserita nella comunità di Napoli per svolgere il servizio della libreria. Iniziò poi a percorrere le strade dell’Italia, in particolare quelle della Puglia, delle Marche, del Piemonte, del Lazio, della Campania, per raggiungere le librerie laiche disseminate sul territorio e proporre le novità delle edizioni Paoline. Era una modalità apostolica moderna per ampliare il raggio di diffusione. Bari, Ancona, Torino, Roma via dell’Arcadia, Napoli Duomo, sono state le comunità dove ha vissuto questo apostolato inedito ma tanto efficace. La sua semplicità e il sorriso che splendeva sul suo volto, facilitavano il contatto e il dialogo con i librai che attendevano la visita delle Paoline per rifornire il negozio con testi di fiducia e di assoluta moralità.
Per qualche tempo, ha svolto il servizio di autista, nella comunità di Torvaianica e ha prestato aiuto presso l’Ufficio spedizione di Roma. Si è poi occupata dei servizi vari, nelle case di Roma “Divina Provvidenza”, Via Castro Pretorio, Via Bosio, Casa provinciale di Via Vivanti. Nonostante la salute piuttosto fragile, anche per l’insorgere del morbo di Parkinson, si prestava volentieri per aiutare le sorelle in cucina, nella lavanderia e nel guardaroba, al centralino o in portineria.
L’aggravarsi della malattia suggerì, nell’anno 2012, il trasferimento nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano dove si è consegnata, con fiducia e docilità, nelle mani delle sorelle e delle infermiere. Con il progredire della malattia, cresceva il suo abbandono e perfino la gioia di essere accudita e curata. Godeva per le visite che riceveva e per le attenzioni che le venivano manifestate. Ormai poteva comunicare solamente con il sorriso: da alcuni mesi il morbo di Parkinson le aveva tolto la possibilità di parlare e di mangiare; la deglutizione era resa sempre più difficile. Era letteralmente consumata, pronta per essere un’offerta gradita al Signore per la salvezza di molti.
La situazione già molto precaria, si è aggravata negli ultimi giorni a motivo di una grave forma di polmonite e di una febbre alta e insistente. Esprimeva, come poteva, tutta la riconoscenza per la presenza, accanto al suo letto, fino all’ultimo minuto, delle sorelle e delle infermiere che l’hanno accompagnata con tanta tenerezza e amore.
Le parole dell’apostolo Paolo che oggi la liturgia ci fa meditare, hanno una particolare risonanza nella vita e nella morte di questa cara sorella: «Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia». Sr Maristella, nella sua piccolezza, ha donato tutto quello che aveva e ora, siamo certe, abiterà nella casa del Signore, per sempre.
Con affetto.
sr Anna Maria Parenzan
superiora generale
Roma, 19 giugno 2019.