Carissime Sorelle,
Oggi, 7 febbraio 2019, nella Comunità di Sanfrè, alle ore 03.00, lo Sposo è giunto per celebrare le Nozze eterne con la nostra sorella
SR. M. DAVIDICA – ROSEMMA BRIGNOLO
NATA A GOVONE (CUNEO) IL 28.05.1927.
Rosemma entra ad Alba nella prima adolescenza, il 29 aprile 1939. Emette la professione religiosa il 25 marzo 1945 ad Alba e i voti perpetui il 25 marzo 1950 a Waterville (Canada). Da giovane professa viene chiamata alla missione fuori Italia: «Il 2 luglio 1949 sulla nave “Atlantica” diretta a New York partono le care Sorelle Sr. Maria Davidica Brignolo e Sr. Maria Casta Menoncin. Pur con l’inevitabile rimpianto che sempre si prova lasciando il nido che ci ha accolte, le abbiamo viste partire generose, edificanti, liete della volontà di Dio…» (Divin Maestro, luglio 1949).
In quel periodo le comunità del Nord America vivevano con agilità lo scambio del personale, per cui Sr. M. Davidica per un periodo sarà anche in Canada dove emette i voti perpetui. La superiora che la presenta sottolinea l’amore alla Congregazione della giovane sorella e il suo desiderio di essere tutta di Gesù. Lei nella sua domanda esprime: «cercherò di vivere come un membro vivo e operante per far contento Gesù … Dal Divin Maestro invoco ricompensa e sorriso!» (Waterville, 25.02.1950).
Il Divin Maestro ha esaudito la innovativa richiesta del “sorriso” che di fatto ha caratterizzato il suo volto rendendola accogliente, attenta agli altri, giovanile tanto da non farsi classificare facilmente tra le anziane!
Permane negli Stati Uniti 11 anni, offrendo il suo generoso servizio in diverse comunità: a New York si occupa della beneficenza, nel 1950 è a Fresno presso il Seminario Diocesano, nel 1960 è a Canfield presso la Società San Paolo.
Nel 1950 Madre Scolastica, con la quale fin dal suo ingresso in congregazione ha avuto un bel rapporto spirituale, rispondendo a una sua lettera dagli Stati Uniti, scrive: «sono contenta anch’io della bella grazia che ti ha fatto il Signore di poter venire in America e compiere il tuo apostolato di Pia Discepola. Dovunque ove l’obbedienza chiama è sempre il miglior luogo determinato perché è proprio lì che ci vuole, per questo ce lo fa desiderare prima. Che fai lì di bello? Qual è il tuo apostolato? Ti auguro che possa compiere tanto bene a maggior gloria di Dio e per il bene della nostra cara Congregazione».
Nel 1961 rientra in Italia, sostando per un periodo in Casa Generalizia, dedita a servizi vari. Nel 1965 sarà ad Alba DM, sempre per servizi generali e in collaborazione per la Pastorale vocazionale, quindi nel 1967 a Genova in laboratorio confezione, nel 1971 in legatoria a Cinisello Balsamo; quindi nel 1973 nel laboratorio confezione a Firenze, città dove ritornerà nel 1981 e poi dal 1998 al 2005 come cuoca generosa e servizievole. Era stata già aiuto cuoca a Roma SP (1982), ad Albano SP (1984), a Milano RA (1984), a Rimini (2006). Sarà ancora ad Alba SPCM nel 2010 e nel 2013 passerà a fare parte della comunità di Sanfrè dove si rende utile secondo le sue forze che desiderava spendere fino all’ultimo nel servizio fraterno. Sr. M. Davidica sapeva vivere ed esprimere il suo grazie nei momenti significativi della sua vita: dopo un tempo di grazia, come gli esercizi spirituali, nell’occasione del 50° di Professione, dove rinnova la sua volontà di camminare in avanti e assicura preghiera per le persone da cui si è sentita beneficiata o dopo un augurio di onomastico o per altre circostanze. Traeva forza dall’Eucaristia su cui posava il suo sguardo e soprattutto il suo cuore cercando una profonda comunione di vita e di amore con il Maestro Divino che la rendeva gioiosa e capace di sorriso anche nei momenti difficili.
Il Signore è arrivato per lei nella notte: fino alla sera precedente aveva condiviso in tutto la vita con la comunità. Rendendosi conto di non stare bene chiama aiuto e riceve tutti i soccorsi medici e infermieristici, ma viene constatato un infarto cardiaco in corso che la conduce al termine del suo terreno pellegrinaggio. Sr. M. Davidica ottenga a tutte le sorelle della Congregazione di progredire nel senso di universalità che lei aveva fatto suo dopo l’esperienza missionaria e a tutta la Famiglia Paolina di vivere l’anno vocazionale con il massimo frutto!