Carissime sorelle e carissimi fratelli,
in sintonia con il cammino sinodale, vissuto come Chiesa, noi, membri dei Governi generali, crediamo che «anche oggi Dio parla alla Chiesa e al mondo attraverso i giovani, la loro creatività e il loro impegno, come pure le loro sofferenze e le loro richieste di aiuto. Con loro possiamo leggere più profeticamente la nostra epoca e riconoscere i segni dei tempi; per questo i giovani sono uno dei “luoghi teologici” in cui il Signore ci fa conoscere alcune delle sue attese e sfide per costruire il domani» (Documento finale, n. 64).
Dall’8 al 10 gennaio 2019 abbiamo intrapreso un viaggio sorprendente. Ci siamo avvicinati ai giovani per lasciarci contagiare dalla loro gioia, speranza, entusiasmo, preoccupazioni e dal loro desiderio di cambiare il mondo. Come in una nuova Pentecoste abbiamo fatto esperienza di questo processo che si realizza gradualmente, anzitutto ascoltando le diverse realtà giovanili. Così, come per i discepoli di Emmaus, pian piano si sono aperti i nostri occhi su di un mondo affascinante, per molti aspetti sconosciuto e inquietante. …