FSP Italia: Sr Maria Amabile Gasparrini

Nazione di nascita: Italia
+ 22/03/2018 Albano

Carissimi,

dopo una lunga malattia e sofferenza, all’una e un quarto di questa notte, nel reparto “San Raffaele” della comunità di Albano, il Signore ha chiamato a sé la nostra sorella

GASPARRINI ROSA Sr MARIA AMABILE
nata ad Avenale di Cingoli (Macerata) il 22 dicembre 1936

Sr M. Amabile entrò in Congregazione nella casa di Alba, l’11 ottobre 1952. Ad Alba, visse i primi anni di formazione nei quali fu impegnata nell’ufficio spedizione. Nel 1955, venne trasferita a Trento per un tempo di esperienza nella diffusione capillare e collettiva. Visse poi a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1957. E venne quindi inserita, per un solo anno, nella comunità di Campobasso, impegnata nella “propaganda”. E dal 1958, ininterrottamente fino alla morte, risiedette ad Albano donandosi con generosità e amore nei vari compiti che l’obbedienza le andava affidando.

Svolse dapprima il servizio di infermiera generica e dal 1983, dopo aver conseguito, presso l’Ospedale di Frascati, il diploma di infermiera professionale e capo sala, si prestò anche per compiti direttivi nei diversi reparti dell’Ospedale “Regina Apostolorum”, pur considerando il servizio di capo-sala superiore alle proprie capacità.

Nel 1990, esprimeva alla superiora generale la propria disponibilità a fare la volontà del Signore in qualsiasi luogo. Scriveva: «Tutto appartiene a Dio e noi siamo suoi come sua è la Congregazione. Tutto è suo! L’unica cosa che dobbiamo fare è quella di non mettere ostacoli alla realizzazione del disegno di Dio con i peccati, chiusure e resistenze. Confido nella bontà di Dio e nella sua misericordia…».

Nell’anno 2000, lasciò le corsie dell’Ospedale per prestarsi come infermiera della comunità. Ha accompagnato molte sorelle all’incontro con lo Sposo divino conservando nel cuore il profumo e il ricordo delle loro virtù. E inviava puntualmente la testimonianza alla segreteria generale perché potesse essere valorizzata nella redazione del loro profilo.

È giunto poi il suo momento per abbandonarsi nelle mani del Padre, colpita da una grave forma di morbo di Parkinson. Immobile nel letto per giorni e giorni, anni e anni, senza potersi esprimere, senza poter muovere un braccio, senza poter parlare: un lungo tempo nel quale è stata pienamente associata alla passione di Gesù in favore di tanti fratelli e sorelle, forse sconosciuti, per i quali è stata chiamata a offrire la vita. Poteva parlare solo con gli occhi o con qualche grido. Ho ancora nel cuore il grido uscito dalle sue labbra come risposta alla mia richiesta di offerta per tutte le intenzioni della Congregazione. Con tutta la forza ha gridato: «Sì..». Era il «sì» che racchiudeva tutta la sua vita, il suo «eccomi», la sua apertura completa al volere del Signore, in qualsiasi circostanza.

Lei stessa, nell’anno 2011, quando c’erano le prime avvisaglie della malattia, aveva scelto i brani biblici per la liturgia del suo funerale: il brano delle Beatitudini e quello della lettera ai Romani: «Nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore…» (Rm 14,7-8).

Sr M. Amabile ha vissuto «nel Signore» questa lunga consumazione di tutto il suo corpo e oggi si presenta a Lui come ostia viva, lavata e purificata, resa bella per sempre.

Con affetto.

Sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale

Roma, 22 marzo 2018.


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