FSP Italia: Sr Tecla Roma

Nazione di nascita: Portogallo
+ 09/03/2018 Albano

Carissimi,

in questo venerdì di Quaresima, alle ore 15,05, nel reparto San Raffaele della comunità di Albano, il Padre ha chiamato a sé la nostra sorella

ROMA ROSA Sr M. TECLA
nata a Ovar (Porto, Portogallo) il 27 febbraio 1932

Sr M. Tecla, prima vocazione portoghese, entrò in Congregazione a Porto (Portogallo) il 1° agosto 1951. Era rimasta colpita dalla possibilità di diffondere tra il popolo la Parola di Dio e altri libri che presentavano la figura della Vergine Maria. Affiancò subito le prime sorelle che avevano avviato la presenza paolina in Portogallo prestando aiuto nella diffusione a domicilio e nella piccola legatoria, dove si lavorava nel tempo libero concesso dalla “propaganda”.

Nel 1953, venne trasferita ad Alba per il tempo di formazione iniziale nel quale continuò a donarsi nell’apostolato tecnico e in seguito, nella diffusione alle famiglie, a Trento. Nel 1955, iniziò a Roma il noviziato che concluse con la prima professione, il 19 marzo 1956. Rientrò poi a Porto ma nel 1958 dovette rientrare in Italia, ad Albano, per essere curata per una situazione di salute piuttosto grave. E da allora, per sessant’anni, è vissuta in questa comunità dove si è donata incessantemente, con amore, semplicità, gratuità, sempre con il sorriso sulle labbra.

Diffondeva ovunque pace e serenità, laboriosità e spirito di preghiera, amore agli ammalati vivendo con spirito di riparazione l’offerta quotidiana perché il vangelo venisse annunciato in tutto il mondo attraverso le forme e i linguaggi della comunicazione. Nelle corsie dell’Ospedale, quando imboccava gli ammalati o quando si muoveva con competenza in sala operatoria, desiderava che la sua vita divenisse «un continuo inno di lode al Signore».

Nel 1976, aveva conseguito il diploma di infermiera professionale per essere più adeguata a svolgere il servizio che le veniva chiesto. Ma la sua preoccupazione era specialmente la preparazione spirituale di quanti accompagnava in sala operatoria: come una mamma, se ne faceva carico continuando a pregare con loro e suggerendo invocazioni di fede, di offerta, di abbandono.

Godeva quando veniva scelta per il servizio infermieristico all’eliporto di Castelgandolfo, in occasione dell’arrivo o della partenza dei Papi e mostrava con soddisfazione le foto che la ritraevano con Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto.

Scriveva nel 1992: «Amo la Congregazione e ringrazio il Signore per la vocazione paolina. Anche qui in Ospedale mi sento profondamente paolina e nella preghiera sono unita a ogni iniziativa che si svolge ovunque nel mondo e godo con le sorelle di ogni nazione».

Esprimeva spesso la gioia per essere inserita nella comunità di Albano e confidava: «Sono felice e voglio ogni giorno fare la sua volontà. Sono contenta della vocazione e ora offro la mia malattia per le vocazioni in Portogallo e per tutte le nazioni del mondo. Quando prego chiedo al Signore di donarmi la sapienza del cuore per vivere sempre più in Gesù Maestro e San Paolo». In occasione del giubileo d’oro scriveva: «Sono felice e il mio cuore gioisce per la fedeltà del Signore in questi 50 anni e per la sua bontà e misericordia che hanno sempre guidato il mio cammino. Voglio che la mia vita sia un continuo inno di lode al Signore». «Sono piccola e incapace, ma il Signore mi ha amato così ed è stato sempre compagno in ogni avvenimento. Sempre mi ha rincuorato e riempito il mio cuore di gioia e serenità… Chiedo al Signore che la mia vita sia un canto di lode e di gratitudine al suo immenso amore. Lui è l’unico mio bene, il mio tutto».

Veramente la vita di questa sorella è stata una lode ininterrotta al Padre. Lo hanno ben sperimentato i medici dell’Ospedale e i molti pazienti da lei beneficati. E lo ricordano le sorelle della comunità, rimaste affascinate dal profumo delle sue virtù e dal continuo rendimento di grazie uscito, fino alla fine, dalle sue labbra.

Oggi siamo noi a ringraziare Sr Tecla e ad affidarle, con fiducia, le vocazioni del Portogallo ma anche l’Ospedale “Regina Apostolorum” e il personale che lei ha molto amato e dal quale è stata profondamente riamata.

Con affetto.

Sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale

Roma, 9 marzo 2018.


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