Carissimi,
alle ore 12,40, nell’Ospedale “Regina Apostolorum” di Albano, il Divin Maestro ha chiamato ad “alzarsi” dalla sua infermità per una vita che non abbia più fine, la nostra sorella
MAZZUCATO MARIA Sr VIRGINIA ROMANA
nata a Pontelongo (Padova) il 6 febbraio 1930
Entrò in Congregazione nella casa di Alba, il 15 agosto 1948, nella solennità dell’Assunzione, aprendo la strada alla sorella Sr Ida che l’anno seguente l’avrebbe seguita nella vocazione paolina.
Durante il postulato, ebbe occasione di sperimentare la missione e in particolare la “propaganda” nelle comunità di Verona e Voghera. La diffusione rimase sempre una delle sue grandi gioie. Scriveva da Belluno alla superiora generale, in occasione della Pasqua del 1976: «Abbiamo concluso una settimana biblica in un piccolo paese; ho rivissuto il tempo della propaganda presso le famiglie, degli anni ’50. Oggi è più difficile ma quanta intima gioia in questo nostro contatto con le persone…».
A Roma, visse il noviziato che concluse, il 19 marzo 1951, con la prima professione. Trascorse poi a Verona il tempo di juniorato e cinque anni da professa perpetua. E in questa comunità iniziò il lungo curriculum di librerista che ha dato una nota particolare alla sua vita paolina: Siena, Bologna, Belluno, Milano, Napoli Duomo, Ancona, Reggio Emilia, Arezzo, Ariccia-Galloro, sono state le comunità nelle quali si è donata quotidianamente nel servizio al popolo di Dio dal bancone delle librerie.
La convinzione di Don Alberione, riguardo l’apostolato della libreria, era entrata pienamente nel suo cuore e motivava il suo impegno quotidiano. Credeva realmente che la libreria è un «centro di luce» e si impegnava per «conoscere le persone per proporzionare il libro, il periodico, ai bisogni della gente»; «conoscere lo stato delle anime e rendere le librerie sempre più adatte alla predicazione: librerie belle…» (cfr. FSP55, p. 75).
Per qualche anno operò al Centro apostolico di Roma e per un breve periodo fu pure missionaria in Germania, a Düsseldorf. Negli anni 1984-87 fu superiora della comunità di Foggia.
Profondamente convinta che, nella vita paolina, tutto è apostolato, ha potuto accogliere con disponibilità anche il ritiro dal servizio diretto al pubblico impegnandosi, nella comunità di Roma- Castro, nei servizi vari e, dal 2008 nella comunità “Divina Provvidenza” di Roma, nel reparto dei semilavorati.
Il segreto di Sr Virginia forse è racchiuso in una piccola busta nella quale conservava gelosamente il fazzoletto che le era stato dato nel giorno della professione, che indicava il desiderio di essere docili nelle mani delle superiore e perciò nelle mani di Dio. In occasione del 60.mo anniversario di professione, vi aveva scritto di suo pugno: «Anche dopo 60 anni sono, Signore, io e te. Grazie per la tua fedeltà, per il bene dell’amore che sempre mi doni». E sulla busta che conteneva qualche letterina autografa di M. Tecla, aveva lasciato questo commento: «Sono piccole e povere cose che mi sono tanto care. Ne ho tratto tanta gioia e il mio cuore si è sempre mantenuto unito, fresco come il fiore mai appassito… La mia vocazione così è stata curata, e resiste ancora, amando sempre. Grazie Gesù e Maria».
Qualche mese fa, Sr M. Virginia venne sottoposta, all’Ospedale “Sant’Eugenio” di Roma, all’operazione all’anca. Ma in seguito, alcune complicazioni e un blocco renale consigliarono il ricovero presso l’Ospedale “Regina Apostolorum” dove è stata assistita giorno e notte, con molto amore.
Le parole di M. Tecla, scritte su uno dei bigliettini che conservava gelosamente, hanno oggi un sapore profetico: «Prego per te perché possa fare sempre in tutto la S. Volontà di Dio e farti santa. È l’unica cosa che abbiamo da fare quaggiù. Vedi come la vita passa in fretta e viene la morte…».
Sr Virginia era ormai pronta per il grande passo ed è bello pensare che siano state proprio M. Tecla e la sorella Sr Ida ad accoglierla sulla soglia della vita eterna.
Con affetto.
Sr Anna Maria Parenzan
superiora generale
Roma, 12 gennaio 2018.