Carissimi,
nel silenzio di questa notte, alle ore 2,30, nella comunità “Giacomo Alberione” di Albano, il Padre buono ha chiamato a sé la nostra sorella
GRIGOLI ROSA Sr M. EGIDIA
nata a Sant’Anna d’Alfaedo (Verona) il 27 novembre 1930
Sr M. Egidia entrò in Congregazione nella casa di Alba, il 20 gennaio 1954, con un grande desiderio di donazione, di santità, di povertà. Dopo il tempo di formazione, nel quale apprese l’arte libraria, venne trasferita a Rovigo, per svolgervi la diffusione capillare e collettiva. Visse quindi a Roma il noviziato che concluse, con la prima professione, il 30 giugno 1957. Come esprimeva nelle diverse domande di ammissione, desiderava solamente «essere tutta e sempre di Gesù… docile e obbediente, nelle mani di Maestra Tecla, pronta ad andare ovunque, specialmente in Africa».
Era una sorella semplice, responsabile, fidata, silenziosa e sempre disponibile. Amava tanto la povertà e le sorelle che hanno condiviso con lei parte della vita, testimoniano l’assoluto distacco da ogni cosa, la sua sobrietà ed essenzialità. Da giovane professa, fu inserita nell’Agenzia “San Paolo Film” di Roma e, in seguito, nella libreria di Cagliari. Prestò poi aiuto negli uffici della diocesi di Rovigo, nel Centro “Ut Unum Sint” di Roma, nella libreria di Venezia.
Nel 1967 fu, per un mandato, superiora locale a Potenza. Per oltre vent’anni, risiedette poi nella comunità “Divina Provvidenza” di Roma, impegnata nell’“Ut Unum Sint” ma anche nel servizio di cuoca e nella spedizione. Per il suo equilibrio e amore alle sorelle, fu nominata per diversi mandati capogruppo e consigliera della grande comunità romana.
Per quasi dieci anni, con amore e attenzione alle necessità di ogni sorella, svolse il compito di cuoca nella comunità di Cicogna, dove sostavano le sorelle per i corsi di esercizi annuali.
Dal 2001 e fino a qualche settimana fa, visse nella comunità “Tecla Merlo” di Albano dove ha donato serenità, accoglienza delle sorelle anziane e ammalate, grande disponibilità a prestarsi ovunque ci fosse bisogno, specialmente nell’ambito della sartoria.
Dall’anno 2014, in seguito a un intervento chirurgico all’intestino retto, la salute ha cominciato a declinare. Recentemente, una caduta ha suggerito il trasferimento nella casa “Giacomo Alberione” per poter ricevere le cure appropriate. Ha accolto il passaggio alla nuova comunità molto serenamente, senza pronunciare una parola, con profonda disponibilità interiore. Tre giorni fa è subentrata una febbre cerebrale che è stata la causa prossima dell’incontro con il suo Signore.
Le espressioni che Sr Egidia scriveva alla superiora generale in occasione del suo cinquantesimo di professione, hanno oggi una risonanza particolare: «Sento il dovere di esprimere il Magnificat per la fedeltà del buon Dio verso di me e il grazie alla Congregazione che mi ha accolta e accompagnata con amore. Per grazia, non ho avuto mai tentennamenti ma ho vissuto sempre un senso di gratitudine per la vocazione paolina. In un primo momento ho desiderato la missione ad gentes, ma poi ho vissuto questa missione in ogni situazione, scorgendovi la volontà di Dio. Ciò mi ha dato serenità. Altro non so dire se non rendere gloria a Dio per la sua fedeltà e misericordia».
Affidiamo questa cara sorella all’abbraccio del Padre perché possa gustare la sua bontà immensa e ricevere il premio di una vita spesa con generosità, in un silenzio operoso e amoroso, in un crescente desiderio di donazione. E la ringraziamo per aver riversato tra noi, il profumo dell’umiltà e della semplicità di Dio, nella fedeltà, spesso eroica, del quotidiano.
Con affetto.
Sr Anna Maria Parenzan
Superiora generale
Roma, 14 luglio 2017