PDDM Italia: Sr. M. Rosaria Musilli

Nazione di nascita: Italia
+ 26/11/2015 Albano

Carissime Sorelle,
ieri, 26 novembre 2015, festa del nostro Fondatore il Beato Giacomo Alberione, nella Comunità DM di Albano Laziale (RM), alle ore 16.45, il Signore ha chiamato a Sé la nostra sorella

SR. M. ROSARIA – MARIA MUSILLI
nata il 30 novembre 1924 a Sonnino (LT).

Riguardo alla sua storia vocazionale amava raccontare con un sano realismo: “Io non ho fatto niente, ha fatto tutto il Signore”. Intorno ai 15 anni inizia la ricerca di un Istituto religioso che rispondesse alle sue attese profonde: dopo aver osservato le suore del paese, aiutata dal parroco, rivolge la domanda alle Pie Discepole passate a casa sua per la diffusione del Vangelo. Entra in Congregazione a Roma il 9 luglio 1941, portando con sé la dote di una gioventù cristiana e laboriosa.
È accolta da Madre M. Antonietta Marello che si manifesta molto contenta del suo arrivo. Viene subito inviata a Siena, dove c’era necessità di una presenza. “A Siena, afferma, mi sono trovata molto bene e devo ringraziare il Signore che mi ha condotta dove Lui voleva”. Sr. M. Rosaria è la prima di numerose giovani del suo stesso paese alle quali ha fatto conoscere l’Istituto e che, in seguito, hanno seguito i suoi passi tra le Pie Discepole.
Al termine del noviziato, ad Alba (CN) emette la professione religiosa il 31 ottobre 1944, e i voti perpetui il 25 marzo 1950. Dopo la Professione, con alcuni intervalli nelle Case DM, è principalmente nelle case paoline di Roma, Pescara, Bari, Ariccia, Albano e dal 1969 al 1987 è a Roma San Paolo in lavanderia e in infermeria. Dal 1987 al 1990 è responsabile della comunità San Paolo di Firenze, poi, dal 1990 al 1998, alla Casa San Paolo ad Albano. Accanto ai Fratelli paolini ha sviluppato una grande capacità di attenzione agli altri, cortesia, finezza d’animo manifestata in squisita carità.
Al declinare delle forze fisiche è accolta, come sorella anziana e inferma, nella comunità di Albano DM. Persona attiva e di grande sensibilità apostolica ha collaborato anche nell’anzianità e nell’infermità all’apostolato della preghiera e della sofferenza. Si è impegnata a conservare l’autonomia, mantenendosi vigile, vivace, interessata alle situazioni, alla vita delle sorelle, finché la salute glielo ha consentito.
Proponiamo alcune sue note, scritte negli ultimi anni, che manifestano la ricchezza della sua vita interiore. Colpisce l’orizzonte apostolico che dà un largo respiro alla sua esistenza e davvero non soffriva di inedia: “Sai ti devo dire una bella cosa, anche questa una delicatezza da parte del Signore: il 31, corrente mese, sono 55 anni che ho fatto la professione e coincide con la dedicazione della Chiesa Gesù Maestro. A me ha fatto molto piacere questa cosa quando l’ho sentita. Il 31 ottobre 1944, quando ho fatto la professione ero sola e ha funzionato il Signor Maestro Giaccardo, sola perché ero ammalata quando l’hanno fatta le mie compagne” (a Sr. M. Paola Mancini, 7.10.1999).
Nutriva un particolare affetto per Madre M. Lucia Ricci. Di lei scrive: “Madre Maestra è stata una grande donna, sapiente, intelligente, comprensiva, sapeva tanto incoraggiare e risolvere i problemi di vario genere per tutti i membri della Famiglia Paolina in Italia e all’estero. Non ho mai sentito nessuno parlare così bene del Sacerdozio, dell’Eucaristia, ecc. Ha dato un volto alla nostra Congregazione” (Camaldoli 8.10.2001). “Tu prega perché io mi faccia santa perché con tutta la buona volontà mi ritrovo sempre a terra. Ci consola la sua misericordia e ringrazio sempre il Signore per questo grande dono” (26.10.2004).
A Sr. M. Regina Cesarato, attuale superiora generale, indirizza numerosi scritti: “Io vorrei tanto che il Signore mi accogliesse con quelle belle parole: «Vieni, serva buona e fedele», ecc. ma non lo so se lo merito, io glielo dico sempre, mi affido alla sua grande misericordia, ho tanta fede in lui e dico alla cara nostra Madre Regina degli Apostoli di accompagnarmi lei dal suo e mio Gesù. Ringrazio te e tutte, io ho voluto bene a tutte ma anche loro mi hanno voluto bene. Ringrazio anche tanto i miei famigliari che tutti mi hanno voluto un gran bene, il mio fratello Francesco, le mie sorelle e nipoti e pro-nipoti. Anch’io ho voluto molto bene a tutti. Ringrazio anche te, Sr. M. Regina e tutte le mie consorelle e chiedo scusa se qualche volta involontariamente sono stata causa di disgusto, chiedo perdono e saluto. Io ho sempre pregato per la mia comunità, e per la mia Congregazione e dal Paradiso continuerò… Prego tanto per la Famiglia Paolina, per tutta l’umanità. Quanto vorrei che tutti siano salvi!” “Il Signore benedica chi mi ha fatto del bene e con tutti ci ritroveremo nella gloria del Paradiso…e arrivederci nel giardino dell’Eden”! (21.2.2007).
Descrivendo il progressivo declino delle forze fisiche afferma: ”Sia fatta la sua volontà, metto tante belle intenzioni e dico: Signore la mia parrocchia è l’umanità. Quanto vorrei che tutte le anime siano salve. Prego per tutti: la Chiesa, la Famiglia Paolina, le diocesi, i Sacerdoti, il clero e tutta la Gerarchia della Chiesa, per il Santo Padre e tutto il collegio episcopale, cardinalizio, ecc.” (6.7.2007).
Mentre la liturgia ci conduce a contemplare le ultime realtà della nostra esistenza, il Signore nella sua bontà e misericordia, ci mette di fronte testimoni semplici, ma trasparenti, dell’essenziale. E questo ci aiuta nella sfida quotidiana di porre al centro della nostra vita il Cristo Veniente, alla fine dei nostri giorni terreni.
Il Divin Maestro ha premiato Sr. M. Rosaria per il suo amore alla Famiglia Paolina, chiamandola alla vita eterna nel giorno della festa del Beato Giacomo Alberione, poco prima che la Famiglia Paolina di Roma si riunisse per la Celebrazione dell’Eucaristia.
Il tuo cuore, carissima sorella, già profondamente apostolico, continui a presentare al Divin Maestro tutte le urgenze che ci stanno a cuore, specialmente le vocazioni!


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