Marzo è stato molto interessante e impegnativo per noi, studenti del Corso del Carisma.
Il mese si è aperto con una lezione di don J.A. Pérez ssp sui processi di beatificazione e canonizzazione. Don Pérez ha insistito molto sul fatto che scopo della canonizzazione sia il riconoscimento, da parte della Chiesa, di una vita pienamente secondo il volere di Dio; tale riconoscimento della santità di vita non serve a Dio, ma è utile a noi, che abbiamo nei santi un modello di vita, dei fratelli cui rivolgerci e che sono già nella Patria Celeste. I santi sono poi anche un segno evidente della validità di un carisma.
A marzo si è concluso il ciclo di lezioni sulla storia degli istituti paolini con le due lezioni di storia dell’istituto Maria Santissima Annunziata e sulla predicazione del Fondatore agli istituti aggregati. A. Gustinelli ha presentato la bellezza e la difficoltà degli istituti di vita secolare: trasformare il mondo dall’interno senza cedere alla tentazione di conformarsi alla tendenza. Le annunziatine, nel pensiero del Fondatore, hanno ricevuto dal Signore un doppio dono, segno della Suo amore: la chiamata alla verginità e alla maternità, sull’esempio di Maria Annunziata. Sono quindi chiamate ad esprimere tale maternità principalmente verso i sacerdoti paolini, attraverso la preghiera e l’offerta.
Anche don Giuseppe Forlai ha concluso il suo ciclo di lezioni sulla spiritualità paolina e la presentazione di “Anima e corpo per il Vangelo” – una raccolta di scritti del Fondatore, pubblicati a puntate negli anni Cinquanta, accumunati dal filo conduttore della formazione integrale dei membri della Famiglia Paolina. Con don Forlai abbiamo gustato la ricchezza e la profondità della spiritualità ricevuta con la vocazione paolina; una spiritualità “d’incarnazione” che ha radici antiche (santa Teresa d’Avila, san Giovanni della Croce, san Bernardo e, soprattutto, san Francesco di Sales e la scuola francese), delle quali Alberione ha fatto una sintesi originale ed entusiasmante. Scopriamo così che la nostra spiritualità non è altro che il Vangelo, integrale, secondo l’interpretazione che ne ha fatto san Paolo.
Sr Giuseppina Alberghina sgbp ha terminato in marzo le sue lezioni sulla vita fraterna e missione, iniziate a febbraio. Una cosa che ci ha colpiti è lo stretto legame fra vita fraterna e missione. Sr Giuseppina ha evidenziato quanto ogni aspetto della nostra vita sia collegato: la vita spirituale si mostra nella vita comunitaria e questa è nella missione e per la missione.
Si è concluso anche il corso sulla Comunicazione, tenuto da don Norman Peña ssp. Iniziato a gennaio con le lezioni sulla teoria e storia della comunicazione, il corso nella sua seconda parte è stato centrato su “Chiesa e/è comunicazione”. Abbiamo così visto come il Magistero della chiesa abbia avuto nel tempo una vera evoluzione: dalla paura dei mezzi di comunicazione, a un’alleanza per portare la Buona Notizia di Cristo, fino a scoprire, dopo il Concilio Vaticano II, che la Chiesa esiste per comunicare, e la comunicazione è fondamentale per lei. Da qui, la Missione.
Abbiamo poi avuto la possibilità di conoscere meglio alcuni testi di don Alberione: “La donna associata allo zelo sacerdotale”, “Appunti di teologia pastorale”, “Abundantes divitiae”, e “Catechismo sociale”.
Don José Salud Paredes ssp ci ha presentato “Catechismo sociale”, testo in forma molto popolare, attraverso il quale don Alberione ha cercato di proporre alle masse l’insegnamento del Magistero sulla vita sociale. Don Salud ha sottolineato più volte come sia necessario distinguere in questo scritto “l’incarto culturale” proprio del tempo e della mentalità del fondatore da ciò che resta valido. Sicuramente “Catechismo sociale” resta un tentativo interessante di integrazione fra teologia e sociologia.
Abbiamo trovato molto giovamento nel poter studiare negli stessi giorni “Appunti di teologia pastorale” e “La donna associata allo zelo sacerdotale”, testi scritti a poca distanza di tempo l’uno dall’altro e che esprimono la forte tensione pastorale del giovane sacerdote Giacomo Alberione. Sr Angela Napoli sgbp ha presentato “Appunti di teologia pastorale” evidenziando, da un lato, il contesto storico e geografico in cui il giovane Alberione si è trovato ad operare (il Piemonte di inizio Novecento) e, dall’altro lato, la sapienza e la lucidità con cui egli analizza la situazione del prete in parrocchia. Abbiamo qui trovato la radice pastorale della nostra Famiglia Paolina. La stessa radice che abbiamo trovato in “La donna associata allo zelo sacerdotale”, libro presentatoci da sr. Pina Riccieri fsp: anche se “datato” in alcune sue parti, esso resta l’intuizione fondamentale del nostro Fondatore per quanto riguarda l’importanza dell’apostolato della donna accanto al sacerdote.
Sr Annunciata Bestetti fsp ci ha invece illustrato “Abundantes Divitiae”, appunti per una storia carismatica della Famiglia Paolina, scritta da Alberione nel periodo della maturità. Resta un libro fondamentale, non per “fare archeologia”, ma per prendere consapevolezza dell’abbondanza di grazie riversate sul nostro Fondatore e sull’intera Famiglia, e per prendere slancio per il cammino che si apre davanti a noi.
Sr M. Joseph Oberto pddm ha tenuto, infine, una lezione di Metodologia, per aiutarci ad impostare graficamente gli elaborati scritti che presenteremo a conclusione del Corso che stiamo frequentando.