Carissime Sorelle,
mentre San Paolo, nella liturgia conferma la nostra fede e ci ricorda che “Cristo è risorto dai morti”
(1 Cor 15,20), ci giunge notizia che il 19 settembre, alle ore 17.41 (ora locale), all’ospedale Seibo (Tokyo – Giappone), il Signore ha chiamato alla vita senza fine la nostra sorella
SR. M. AUSILIA HARU FUJIWARA
nata a Hirado il 19 maggio 1932.
Nasce in una famiglia cattolica, in quell’isola del Giappone dove è più diffuso il cristianesimo, terra evangelizzata da San Francesco Saverio. Lo stesso giorno della nascita con il dono della vita riceve il battesimo. L’ambiente familiare ed ecclesiale l’aiuta a maturare nella fede cristiana. All’età di 24 anni si apre alla chiamata alla vita religiosa tra le Pie Discepole. La fede cristiana è così radicata nella sua famiglia che alcune sue cugine condividono la sua stessa scelta di vita tra le Pie Discepole. La famiglia generosa le sarà sempre vicina, aiutando anche l’Istituto con la carità dei benefattori.
Entra in Congregazione a Fukuoka DM, il 20 maggio 1956. Compie il noviziato a Tokyo Mitaka. Con 12 compagne, compone il terzo gruppo di noviziato che ha ricevuto la formazione in Giappone, a partire dal 24 marzo 1959, in un’epoca già fiorente di vocazioni. Emette la prima Professione nella stessa casa il 25 marzo 1960 e la Professione Perpetua il 25 marzo 1965, sempre a Tokyo.
Con la professione inizia la sua missione. Dotata di senso pratico e di un forte spirito di fede dona se stessa con generosità in ogni compito che le viene affidato: cucina, lavori vari, in varie comunità sacerdotali o comunità Divin Maestro: a Tokyo, a Nagasaki, a Osaka. Dal 1966 al 1969 è superiora locale nel vocazionario paolino di Tokyo. Nel 1970 attraversa un periodo abbastanza lungo colpita da malattia polmonare e, in seguito, da una neoformazione al seno. Guarita bene può riprendere regolarmente l’attività apostolica.
Con quella delicatezza d’animo tutta giapponese coltiva una particolare cura del giardino e dei fiori. Si coglie dagli scritti indirizzati a Madre M. Lucia Ricci nei quali si legge che non potendo offrirle direttamente i fiori, li offriva per lei alla Madonna, con la certezza che, nonostante la distanza, la Madonna li avrebbe trasformati per lei in frutto di grazie. Chiedeva anche preghiera “per poter essere sempre docile alla volontà di Dio” (Tokyo 9.11.1977).
Andando a far la spesa o altre commissioni nel quartiere dove si trova la nostra comunità di Tobuki (Tokyo), zona di prevalenza buddista e scintoista, sapeva intessere relazioni cordiali con tutti, pur nella diversa confessione di fede. In particolare aveva creato una relazione di benevolenza con una famiglia e, tutt’oggi, questa coltiva appositamente verdura da donare alla nostra Comunità.
Ha trascorso gli ultimi 16 anni a Osaka; trattava con gioia e gentilezza le sorelle della comunità e i fedeli della parrocchia, la gente che incontrava. Sapeva infondere la felicità agli altri; dove c’era lei, c’era un’atmosfera affettuosa e gentile. Sr. M. Ausilia non si è mai risparmiata nel servizio sacerdotale ai paolini o nel seminario diocesano e nel servizio in comunità. Non sempre i mezzi erano adeguati e le fatiche sono state tante. Lo spirito di sacrificio che la distingueva nasceva da una sincera carità come attenzione alle necessità degli altri, fratelli e sorelle. Il sorriso che illuminava il suo volto nasceva dalla preghiera, specie di adorazione a cui era fedelissima. Le sorelle la definiscono: una persona “pia”. Amava molto la Madonna e si rivolgeva a Lei con fiducia.
A causa del cancro al pancreas, da 5 mesi era stata trasferita ad Hachioji. È defunta all’ospedale Seibo, delle Franciscan Missionaries of Mary. La parola che affiorava sulle sue labbra era “grazie” per ogni cura. Questa parola veramente esprime la vita di Sr. M. Ausilia; all’ospedale è stata di grande edificazione.
La Superiora provinciale, Sr. M. Fiorella Asaho, e le altre sorelle hanno accompagnato il suo passaggio estremo, intorno al suo letto, pregando i Vespri. È spirata serenamente alle parole del canto della “Salve Regina”: Et Jesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exilium ostende.
Sr. M. Ausilia, che hai raggiunto la meta, assieme alle molte sorelle e fratelli della Famiglia Paolina del Cielo, ottienici la grazia di vivere con massimo frutto il tempo presente e per il Giappone intercedi presso il Padre nuove adesioni al Vangelo e una nuova fioritura di vocazioni!