Carissime Sorelle,
Oggi, 5 marzo 2012, alle ore 18.00, nella Comunità DM in Albano Laziale (RM) il Padre buono e misericordioso, nella sua tenerezza, ha chiamato a sé la nostra sorella
SR. M. FEDELE -MARGHERITA OLIVERO
Nata a Fossano (CN) il 23 febbraio 1931.
Esattamente al compimento dei 20 anni, al 23 febbraio 1951 Margherita entra in Congregazione ad Alba (CN). Il 14 febbraio, scrivendo alla vocazionista, le confida: “Ho veramente ringraziato il Signore di avermi scelta fra tante mie compagne che certamente avrebbero corrisposto meglio di me alla sua chiamata, eppure ha voluto me!”. Il
parroco scrive: “Può portare pochissimo danaro ma porta molta virtù e molta intelligenza”, un dono che sarà ampiamente valorizzato. Entra in noviziato ad Alba il 24 marzo 1952 ed emette la Professione religiosa il 25 marzo 1953 sempre ad Alba; pronuncerà i voti perpetui a Roma il 25 marzo 1958. Nella sua domanda per i voti perpetui esprime: “Ogni giorno che passa mi sento sempre più contenta della via intrapresa e desidero giungere alla
perseveranza finale” (19.12.1957). Subito dopo la Professione viene avviata agli studi di base che completa con successo. È tra coloro che si preparano per un servizio qualificato ai sacerdoti. Don Giacomo Alberione, quale fondatore profetico, infatti aveva chiesto a Madre M. Lucia Ricci di preparare alcune sorelle in medicina. Nel 1958 la superiora generale presentò alla Congregazione per i Religiosi la domanda per ottenere l’“autorizzazione per la
frequenza alla Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Milano per la religiosa di voti perpetui Margherita Olivero”. Conseguita la laurea e la specializzazione in anestesia, nel 1967, si presentò un’ulteriore domanda per esercitare la professione di medico. Viene quindi inserita nella comunità della Casa Gesù Maestro in Via Portuense (RM), luogo che dal 1969 al 1980, come una piccola clinica, ha reso un grande servizio a molte sorelle e sacerdoti, specie paolini.
Durante gli ultimi giorni della vita del Beato Giacomo Alberione Sr. M. Fedele fu particolarmente vicina a lui in qualità di medico. A lei, dopo la visita del Papa Paolo VI, in quel 26 novembre 1971, toccò dare, alla Famiglia Paolina presente, l’annuncio del trapasso alla vita eterna del caro Primo Maestro! Sr. M. Fedele lo fece con trepidazione ma con la chiarezza della sua professione medica. Questo evento rimase impresso profondamente nella sua vita, lo raccontava sovente con emozione.
Dal novembre 1980, con l’apertura del reparto per i sacerdoti nell’Ospedale Regina Apostolorum di Albano, viene invitata a far parte dell’équipe medica del medesimo ospedale come anestesista, missione che lei ha svolto con competenza e responsabilità guadagnandosi la stima del personale medico e paramedico.
Nella corrispondenza epistolare con Madre M. Lucia Ricci manifesta un vivo interesse per gli eventi di Congregazione. Per il quarantennio di fondazione, nel 1964, esprime la sua riconoscenza a Gesù Maestro che ha voluto le Pie Discepole e a tutti coloro che hanno cooperato perché le Pie Discepole nascessero, crescessero e si sviluppassero in modo così consolante e meraviglioso! “In me tutto vibra: un niente mi fa immensamente gioire, un niente mi fa molto soffrire. Ringrazio il Signore di essere così e voglio usare di questa mia sensibilità per la sua lode e per la sua gloria” (10.2.1964). Amava intensamente la vita liturgica e il canto per il quale ha impegnato, finché ha potuto, la sua robusta voce. Per il compimento dei suoi 40 anni di vita afferma: “Sono felice di essere religiosa, convinta di essere al mio posto, vorrei che tutte fossero così contente e così sicure… Qui alla Casa di Cura tutto procede normalmente, le malate stanno benino” (8.11.1970). In una lettera comunica una sua intuizione sul sacerdote paolino: “Questa mattina mentre il Sacerdote parlava mi è parso di scoprire l’identità del sacerdote paolino. Il Primo Maestro aveva idee molto chiare al riguardo. Per lui il paolino doveva essere il promotore della spiritualità su Gesù Maestro con tutti i mezzi della comunicazione sociale, ma anche da un punto di vista dottrinale e quest’ultimo punto dovrebbe essere di stretta competenza del sacerdote paolino. Offro la mia povera preghiera di questi giorni a questo scopo, che si faccia luce
sul carisma del Fondatore e che le prime a beneficiarne possiamo essere noi con un servizio spirituale-liturgico più profondo e aderente alla nostra spiritualità” (10.10.1980). Nel 1997 lascia il servizio all’ospedale e rimane nella Comunità di Albano dove può esprimere anche il suo amore alla natura con la cura del giardino e si dedica a tanti servizi comunitari manifestando il suo cuore grande, attento, generoso e sensibile. Le sue condizioni di salute tuttavia vanno gradualmente peggiorando. Nel febbraio scorso, in seguito ad una caduta accidentale, riporta una frattura del femore destro per cui è sottoposta ad artroprotesi. Nei giorni successivi l’intervento sono subentrate crisi cardiorespiratorie che l’hanno portata al decesso. Sr. M. Fedele intercedi per noi, per il nipote Mons. Giorgio Lingua, nunzio
apostolico in Giordania e Irak, unendoti ora al canto all’Agnello con gli angeli, i santi e molte sorelle già passate all’eternità!