Carissime sorelle
Oggi, 12 novembre 2011, alle 13,30, ora locale, nella Casa Divin Maestro, Antipolo, (Filippine), il Signore ha chiamato al rendiconto finale, come i servi della parabola del Vangelo (Mt 25,14-30) la nostra sorella
SUOR M. JOSEPHINE – ANTONIETTA SUMOBAY
NATA IL 4 LUGLIO 1937 A MAHINOG, CAMIGUIN – (FILIPPINE)
La giovane Antonietta entra in comunità l’8 aprile 1958 a Pasay City, dove si trovava la prima comunità delle Pie Discepole, giunte da appena 2 anni nelle Filippine. Proviene dal Sud delle Filippine dove già la comunità paolina delle origini aveva coraggiosamente fatto conoscere la sua presenza. Il suo parroco nella lettera di presentazione scrive: Antonietta è una candidata eccellente per la vita religiosa. Una ragazza appartenente alle Figlie di Maria ed è una catechista. Modesta e sincera, nella scuola era anche molto diligente ed industriosa.
Entra in noviziato, il primo nelle Filippine, il 25 marzo 1960 sempre a Pasay in una casetta chiamata “Santa Scolastica”, nome ispirato anche dalla strada in cui si trovava la casa: via Santa Scolastica. Fa la prima professione, sempre a Pasay, il 25 marzo 1961. Giovane professa viene inviata, per una collaborazione missionaria in Australia e giunge a Homebush (Sydney), attuale Strathfield, nel settembre 1963. Presta la sua collaborazione apostolica nei laboratori di ricamo, cucito e trascorre un tempo presso la Società San Paolo. Il 25 marzo 1966 emette i voti perpetui a Homebush (Sydney).
Rientra nelle Filippine nel 1968 e il suo impegno principale sarà la sartoria nella comunità di Antipolo, la nuova casa DM che si era aperta nel 1964.
Dal 1975, in tempi diversi, è presso la Società San Paolo come superiora locale a Makati; nel 1984 sarà nuovamente presso i Paolini a Pasay City e nel 1998 a Silang. Dal 2001 si trova nella comunità di Quezon City e dal 2003 ad Antipolo. Fu pure nella Casa Alberione Oasis, a Pampanga sempre presso la SSP e nella nostra casa di noviziato a Manga (Manila). Per un tempo fu anche al Centro di Apostolato Liturgico a Quezon City.
Ha celebrato il suo 50° di vita consacrata il 5 marzo di quest’anno. Infatti tra le 7 sorelle fi-lippine già chiamate alla casa del Padre, solo lei ha raggiunto la sua “boda de oro”, le nozze d’oro!
Sr. M. Josephine aveva una fede evangelica, trasparente, nella linea del segreto di riuscita. Di fronte alla responsabilità di superiora locale scrive a M. M. Lucia Ricci: “Volentieri offro la mia vita, la mia disponibilità a servire il nostro Maestro nella nostra Comunità e nella Società San Paolo. Sono consapevole delle mie incapacità e debolezze. Ma io ho fiducia nella grazia di Dio e voglio adempiere con responsabilità il compito che mi è affidato di servire la nostra Congregazio-ne per la gloria di Dio e il bene delle anime.
Chiedo il suo aiuto di preghiera per me, perché abbia il dono dello Spirito Santo e altre gra-zie necessarie ai fini di potermi dedicare meglio per il bene della Società San Paolo e di tutti, di lavorare per il Cielo. Quest’apostolato è meraviglioso ” (15 aprile 1975). Anche in altre lettere manifesta la consapevolezza di “seguire e servire il nostro Divin Maestro” nel compimento delle varie opere esterne e delle diverse espressioni apostoliche.
Da alcuni anni le sue condizioni di salute erano precarie: era stata colpita da paralisi sopranucleare progressiva (Progressive supranuclear palsy), una malattia degenerativa che conduce a un graduale deterioramento delle aree specifiche del cervello, quindi anche dei mo-vimenti muscolari. Ultimamente ha avuto una complicazione polmonare che l’ha portata al deces-so.
È stata fedele alla celebrazione ed adorazione eucaristica, desiderando sempre ricevere Gesù eucaristico nonostante la fatica fisica. Le sorelle e le persone che l’attorniavano, anche in questo ul-timo tempo, hanno ricevuto il dono della sua serenità e semplicità. Al suo ultimo respiro ha avuto la gioia di avere, attorno al suo letto, le sorelle e le giovani in formazione, che l’hanno accompa-gnata all’incontro con il Maestro Divino.
La liturgia di questa domenica XXXIII del T.O., con il richiamo al ritorno del Signore che chiederà conto dei talenti che ci sono stati affidati, ben interpreta la vita e il discepolato della nostra sorella Sr. M. Josephine. Ella ha ricevuto dal Signore il talento di una natura buona, tollerante e pa-ziente che mise a frutto per costruire relazioni fraterne, cordiali e potremmo dire per costruire co-munità-comunione aperte alla missione.
Siamo certe di aver acquistato in Cielo, con Sr. M. Josephine, una sorella potente nell’inter-cessione, in particolare per la pace nel mondo, per la Famiglia Paolina, per i Sacerdoti e per le vo-cazioni!
Per lei si realizzano le parole evangeliche: “Vieni serva buona e fedele. Prendi ora parte, come figlia prediletta, alla gioia del tuo Signore”!