Carissime sorelle
Ci giunge notizia che, ieri 18 luglio 2011, alle ore 15.40 (ora locale), all’Ospital General de la Villa a Città del Mexico è passata alla vita eterna la nostra sorella
SUOR M. ROSA – NARCISA ZAMUDIO REYES
nata a Irámuco Guanajuato (Messico), il 7 gennaio 1944.
È entrata in Congregazione a Città del Mexico il 25 ottobre 1957. Dopo il primo periodo di formazione le viene chiesto di continuare il suo cammino formativo a Roma. Il 24 marzo 1962 entra in noviziato, unendosi alle giovani provenienti da diverse nazioni. Questa esperienza internazionale, acquisita fin dalla prima formazione, caratterizzerà sempre la vita di Sr. M. Rosa. Ella respirava con il cuore universale della Congregazione che ha sempre tanto amato, di cui si sentiva veramente figlia.
Emette la professione religiosa a Roma il 25 marzo 1963. Dopo la professione passa alcuni anni in Italia: al ricamo in Alba, nelle case Paoline a Ostia Lido, a Roma, in Vaticano ai Souvenir, a Genova nell’Apostolato Liturgico. Il 25 marzo 1968 emette la Professione Perpetua, a Roma.
Ritorna in Messico nel 1970 e inizialmente è nella casa di Guadalajara dove si dedica a diverse mansioni apostoliche. Per un tempo è anche vocazionista e qui inizia pure lo studio della musica. Trascorre poi alcuni anni a Città del Mexico (1977–1983), impegnata nello studio; è autista ed incaricata delle commissioni. In seguito trascorre un sessennio a Roma per attendere allo studio della musica, per il quale aveva ottenuto una borsa di studio.
Ritornata in Messico nel 1989 si dedica principalmente all’animazione liturgica e musicale, unitamente a mansioni varie in diverse comunità: Guadalajara, Monterrey e Mexico. Ultimamente si trovava nella Casa Timoteo Giaccardo in Aguascalientes. Venerdì 15 u.s. era giunta, per il riposo estivo, dal fratello che vive a Città del Mexico, nei pressi del Santuario della Madonna di Guadalupe e sabato mattina era uscita con i familiari in taxi, per fare spese. Il taxi ha avuto un incidente: tra le persone coinvolte Sr. M. Rosa risultò la più grave a causa di fratture varie e trauma cranico tali che l’hanno condotta a concludere la sua vita terrena. Sr. M. Rosa ha compiuto così la sua traversata da questo mondo alla Terra Promessa e sicuramente sta già inneggiando: “Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria: Guidasti con il tuo amore questo popolo che hai riscattato. Tu lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità”, come la Liturgia odierna ci mette sulle labbra.
Sr. M. Rosa ha tanto cercato nella sua vita di discepola, appassionata della Liturgia e della bellezza com’era, di dare voce al popolo di Dio per esprimere nella gioia le meraviglie del Signore. Si era molto impegnata per poter conseguire una preparazione qualificata in musica e si rammaricava quando non si sentiva capita o corrisposta in questo suo impegno. Si è adoperata in molti modi per favorire l’animazione del popolo di Dio ed era molto felice che le composizioni musicali della Liturgia delle Ore, da lei curate, interessassero anche sorelle, parroci di altre Nazioni del Centro America. Sentiva il Beato Juan Diego interprete della fede del popolo indios che lei pure si impegnava a esprimere in composizioni poetiche o musicali. Voleva che il popolo messicano si rivolgesse a Dio, parlando con la propria lingua che è la lingua del cuore.
Sr. M. Rosa si preparava a celebrare il 50° di Professione Religiosa, fra due anni. Lo Sposo, giunto all’improvviso, l’ha trovata pronta, con la lampada della vigilanza accesa. Lo aveva sempre cercato nella preghiera, fedelmente presente all’appuntamento con Lui nelle ore di adorazione eucaristica quotidiana, con apertura dell’animo alle molte necessità della Chiesa e dei fratelli, specie dei più piccoli e dei sacerdoti.
Alla sua intercessione affidiamo il cammino della Provincia messicana dopo la seconda sessione del Capitolo provinciale e chiediamo il dono di nuove vocazioni, che amino, come lei il Divin Maestro e la sua Chiesa. Le sorelle messicane così la ricordano: “La nostra sorella Maria Rosa è stata una donna semplice che ha vissuto pienamente la vocazione, godendo dei piccoli dettagli della creazione che la aiutavano a dare gloria al Creatore per la bellezza del creato, coglieva, con delicata sensibilità, la musica della natura e vi si ispirava per comporre le lodi a Dio. É stata una sorella che ha vissuto la povertà tanto nella sua persona quanto nel retto uso dei beni della comunità. Sempre ringraziava per quello che riceveva, era allegra e accogliente con le sorelle e con la gente in generale. Ringraziamo il Signore per il dono di questa sorella che ci lascia la testimonianza di essere stata “pane spezzato e condiviso a favore degli altri”.