Carissime sorelle,
alle ore 5.55 di oggi 10 novembre 2008, nella piccola comunità di Misano – Rimini, l’Angelo del Signore è passato a dare il suo annuncio di chiamata alla vita eterna alla nostra sorella
SR. M. CORDIS – CRISTINA DRUDI
nata a San Paolo di Rimini, il 1° marzo 1924.
Il vangelo di oggi provoca la nostra fede: “se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe” (Lc 17, 6). La vita di questa sorella è avvolta da questa fede, vissuta già nella sua storia familiare. I genitori sono defunti quando Cristina era adolescente: la mamma nel 1933 e il papà nel 1936. Erano 6 tra fratelli e sorelle e di queste Sr. M. Lidia, attualmente nella comunità di Bordighera, l’ha seguita nella vocazione di Pia Discepola.
Cristina entra in Congregazione ad Alba il 25 marzo 1939; inizia il noviziato il 5 aprile 1941 ed emette la professione religiosa il 6 aprile 1942, sempre ad Alba (Cuneo). Trascorre i primi tempi della sua missione a Torino, a Milano poi a Lugano (Svizzera), dove emette i voti perpetui il 31 maggio 1947. Fa parte delle sorelle che hanno avuto il dono di essere missionarie “di nuove fondazioni”, chiamate a comunicare il carisma in altre culture. Il 17 novembre 1949 parte sulla nave «Sobieski», diretta negli Stati Uniti, da dove passerà in Giappone. Il racconto di queste origini (cf DM, giugno 1950), ci trasmette il profumo di tanta fede e gioia: “Il mese di maggio dell’Anno Santo segna nella storia della nostra Congregazione una data molto importante: l’inizio della nostra vita di Pie Discepole in Giappone. Sotto la protezione della Vergine Madre sono partite il primo maggio dagli Stati Uniti le sorelle Sr. M. Ilaria Vaio e Sr. M. Cordis Drudi, dirette a Tokyo. E’ il primo seme gettato con grande fede nella terra del Sol Levante, terra di tante speranze per la Chiesa che sente giunto il momento, atteso da secoli, di evangelizzare a quel popolo la buona novella, ed anche per noi che nella Chiesa dobbiamo e vogliamo essere «membra vive ed operanti». Quando il Rev.mo Primo Maestro ha chiesto a Madre Maestra le Pie Discepole per il Giappone così scriveva: «Vadano le Pie Discepole ad adorare fra i settanta milioni di Scintoisti e di Buddisti». Un inizio nella semplicità e con i segni della povertà: “Quale sorpresa è stata il mattino dopo (l’arrivo) nell’entrare in Cappella e vederla tanto povera. Subito abbiamo pensato: povero nostro Divin Maestro! e nel nostro cuore di Pie Discepole abbiamo sentito vivissimo il desiderio di rendere la dimora di Gesù meno indegna della sua presenza”. Le sorelle hanno potuto iniziare subito il ministero dell’adorazione eucaristica, con le intenzioni di sostenere gli apostoli della comunicazione, di affrettare l’avvento del Regno di Dio, perché il dono della salvezza raggiunga “tutte quelle anime redente dal sangue di Cristo”. Dal Giappone Sr. M. Cordis era chiamata, a periodi, anche nell’incipiente casa di Corea, dove si dedicava soprattutto alla ricerca di provvidenza, negli ambienti militari americani. Le sorelle del Giappone attestano: “Sr. M. Cordis è per noi una persona carissima e le siamo molto obbligate”. Sr. M. Luciana Lazzarini testimonia: “Ringrazio il Signore che mi ha dato la grazia di condividere con questa sorella, tempi e momenti della mia vita missionaria: tempi di povertà, di malattia, di apostolato presso la SSP, tempi di visite a diocesi per la nostra pastorale vocazionale, tempi di fede ardente, di speranza ferma, di forte carità. Da questa sorella maggiore ebbi modo di apprendere come si può vivere anche in molta povertà se l’amore a Dio, al prossimo e alla Congregazione sono il perno che tutto regge e nella quotidianità, ci unisce in una vita di comunione fraterna, che anche di fronte ad ogni sorta di difficoltà, fa riprendere quota, perché l’amore riempie e dona ali alla vita”. Trascorre 27 anni in Giappone, dal 1950 al 1977, poi l’obbedienza la chiama in Australia, dove rimane fino al 1992. Ritorna a Roma e viene destinata nelle case dipendenti dal Governo Generale e, ultimamente, a Misano dove è avvenuto, in modo inatteso, il decesso in seguito a ictus cerebrale. Sr. M. Regina Cesarato, superiora generale, presente fino a ieri nella piccola comunità composta da Sr. M. Anselmina Perazzini e da Sr. M. Cordis, afferma di averla lasciata in tanta pace e serenità, preoccupata di prepararsi bene all’incontro definitivo con Dio. Aveva terminato da breve gli esercizi, riconfermando il suo cammino spirituale. Il suo atteggiamento era quello della ricerca sincera della volontà di Dio, dell’obbedienza in tutto e sempre. “Sento il bisogno di curare di più e meglio lo spirito di riconoscenza e di amore, quale medicina per i miei tanti difetti, facendomi dare una mano da Maria SS.ma”. Certamente il Signore l’ha esaudita nei suoi desideri di santità e di apostolato e l’ha ammessa al banchetto delle Nozze eterne. Siamo certe di contare sulla sua intercessione per noi, per le vocazioni e per un nuovo slancio missionario!